ME TENGO RECORDA’ CHE SCI’ RENATA

Camillo Berardi ci ha inviato: "UN CANTO PER L'AQUILA FERITA DAL SISMA - UN INNO PER LA RINASCITA DELLA CITTA'" Le immagini sono decisamente "crude",  ma il componimento invita al raccoglimento con una speranza di rinascita per la città di L'Aquila.
 ME TENGO RECORDA’ CHE SCI’ RENATA

Versi di Giuliana  CICCHETTI  NAVARRA           Musica di CAMILLO BERARDI

L’Aquila a pezzi, tu, ‘na notte nera,
pare ‘nu sognu  ma ‘ssa bbotta è vera
tutt’ è ruinatu ma tu sci’ la storia        
‘na paggina da scrie pe’ lla memoria.
Chi s’è sarvatu  mo’  te’  tanti strazzi
tra  lle macerie ‘e chiese e de palazzi
la  ggente che qua e là sta sbriricata
non vone cchiù vedette renfasciata!

                                  Ju sole ch’è rrescitu mantoma’
                                  m’ha fattu recorda’ com’eri  bbella
                                  ce vo’ ju tempu non sarrà ddoma’
                                  ma tinghi rebbrilla’ come ‘na stella!

Non scroscia l’acqua cchiù da  lle fundane
non sento de sonane le campane,
ju strusciu, ji quatrani e la cagnara
svejamme vojo da  ‘sta notte amara.
Mo’  cchiù de prima ji’ te vojo bbene
fatte spari’ vurria tutte le pene
firita tu sarrài remarginata
me tengo recorda’ che sci’ renata!






(traduzione in lingua)

DEVO RICORDARMI LA TUA RINASCITA

Versi di Giuliana  CICCHETTI  NAVARRA           Musica di CAMILLO BERARDI


L’Aquila a pezzi, tu, una notte disgraziata,
sembra un sogno ma questo colpo  è vero
tutto è distrutto ma tu sei la storia        
una pagina da scrivere per la memoria.
Chi si è salvato ora tiene tanti strazi
tra  le macerie di chiese e di palazzi
la  gente che qua e là sta sparpagliata
non vuole più vederti puntellata e ingessata!

                                  Il sole che è riuscito questa mattina
                                  mi ha fatto ricordare come eri bella
                                  ci vuole tempo non sarà domani
                                  ma devi ribrillare come una stella!

Non scorre più l’acqua dalle fontane
non sento di suonare le campane,
il passeggiare, i ragazzi e la cagnara
voglio svegliarmi da questa notte amara.
Ora più di prima io ti voglio bene
vorrei farti sparire tutte le pene
ferita tu sarai rimarginata
devo ricordarmi la tua rinascita!

 


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