FILETTO, STORIE DEL 900 - MORTE DI ALBERICO SPEZZA -

- di Giovanni Altobelli -

 

Alberico Spezza nacque a Filetto (AQ) l’11.8.1929 da Agostino nato il 28/1/1900 e da Antilla Santavicca nata a Barisciano il 12.4.1899.  Premesso che Alberico è l’unico figlio di questa famiglia, il padre Agostino venne ucciso nella strage di Filetto del 7 giugno 1944, la madre Antilla Santavicca morirà giovanissima il 16.5.1949.  Il giovane Alberico Spezza rimasto solo dopo gli anni 50 emigra in Venezuela con uno zio, fratello della madre, per qualche anno.  Aveva guadagnato qualcosa ma alla fine perse tutto nel gioco.  Torna in Italia e con lo zio e comprano una trebbia, ma gli affari di lavoro non andarono bene.  Alberico Spezza rimasto solo senza genitori, per diverso tempo andò a lavorare in terre straniere: “Francia, Lussemburgo” e in gran parte per l’Italia.  Sventurato e depresso comerecita “ Don Demetrio Gianfrancesco” nel suo libro “Filetto”.  “Alberico Spezza finì in ospedale psichiatrico a Collegno (TO), Milano ( clinica Pini),  L’Aquila ospedale di psichiatrico di Collemaggio”. Don Demetrio continua e riferisce che l’aveva conosciuto quando faceva il parroco ad Assergi, anni prima che scoppiasse il “Caso Defregger”. Gli chiese: “Don Demetrio mi devi trovare una fidanzata ad Assergi”.  Quando si trattò di consegnargli la somma di lire 300.000= offerte dai cattolici tedeschi non si riuscì a rintracciarlo, neanche con l’aiuto della zia Maria residente a Paganica, non si conosceva più il recapito in quel tempo. Prosegue Don Demetrio, venni a sapere che si trovava a Collegno (TO) in ospedale e lo informai che c’era un libretto postale intestato a Lui.  Mi ringraziò e mi disse che voleva essere trasferito all’Ospedale di Collemaggio a L’Aquila.  Ciò, avvenne credo prima che il mio intervento, potesse essere operativo, a meno che non sia stato rapido.  Poi, fu dimesso dall’Ospedale, come era avvenuto altre volte venne ad Assergi e gli consegnai il libretto il 14 febbraio 1971.  Era strano, lamentava forti dolori alla testa, aveva fretta di andare via, era un bel giovane, alto e simpatico.  Gli consegnai anche lire 50.000= ricevute dal Cardinale Doepfenr  al quale Alberico aveva scritto a mia insaputa, chiedendo aiuto e lavoro; il Cardinale ad onor del  vero mi aveva interpellato e poi mandato la somma  per Alberico;  lo salutai e scesi per celebrare la S. Messa domenicale delle 11,30.  Mi fece tanta pena, lo volevo trattenere per sapere i suoi propositi, ma mi rispose che doveva passare dalla zia Maria a Paganica per lasciare una valigia con degli effetti personali.  Dopo qualche tempo, l’8 agosto 1971, il suo corpo fu ripescato in un fiume nei pressi di Padova. Qui finisce il racconto di Don Demetrio Gianfrancesco”. Ricordo quell’anno la notizia destò molta tristezza nella comunità filettese, anche perché fu sepolto dalle autorità in un piccolo cimitero vicino Padova, senza poter tornare al cimitero di Filetto. Qui finisce la triste storia di un giovane sfortunato nella vita originario di questo paese.

                     Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



Condividi

    



Commenta L'Articolo