Lucia Votano: nuova conferma sulla velocità dei neutrini

Sono già stati inviati alla rivista scientifica Epj (European physical journal) gli ultimi dati dell’esperimento Opera dei Laboratori di fisica del Gran Sasso ad Assergi sulla velocità dei neutrini. Presto entreranno a far parte del dibattito scientifico mondiale. E’ questo il passaggio che mancava per dare ulteriore valore a una scoperta che, se confermata, potrebbe «rivoluzionare il nostro modo di intendere lo spazio e il tempo», dice il direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso), Lucia Votano. A distanza di due mesi sostanzialmente conferma il primo esperimento, concluso a settembre. Nel quale emerse che i neutrini viaggiano più veloci della luce di 60 nanosecondi.  Una scoperta che stravolgerebbe la Teoria della relatività di Albert Einstein, punto di riferimento della fisica fino a oggi. Una scoperta avvenuta nell’ambito dell’esperimento Cngs (Cern neutrino to Gran Sasso).  Le «anomalie» dei neutrini sono state osservate dal rivelatore Opera, che ha analizzato il fascio di particelle che dal Cern di Ginevra, a oltre 700 chilometri, vengono lanciati verso il Gran Sasso, a 1.400 metri sotto il livello del mare. In novembre è stato ripetutolo «lo stesso esperimento fatto nei mesi precedenti», spiega la Votano, «che ha fatto ulteriori misure usando una distribuzione temporarle del fascio di neutrini in modo diverso». «La durata della prima misura», chiarisce il direttore dei Laboratori, «era di 10 microsecondi, come se fossero dei lampi intermittenti di neutrini». In questa seconda misura invece, spiega ancora la Votano, «la durata temporale è stata diversa: con pacchetti di neutrini più compatti e distanziati l’uno dall’altro, che avevano un taglio di nanosecondi». «Questa prova ha portato a un risultato positivo, che conferma il precedente», prosegue la scienziata, «e cioé i neutrini hanno una velocità superiore a quella della luce di 60 miliardesimi di secondo (nanosecondi)». Una misura che tranquillizza, almeno fino all’arrivo di altri risultati da nuovi esperimenti che si stanno predisponendo altrove nel mondo (ad esempio negli Stati Uniti e forse anche in Giappone). Tranquillizza soprattutto «sul dubbio di un errore sistematico sul come si doveva fare l’analisi», dice la Votano, «sono state eliminate cioè le possibili fonti di errore». Un piccolo passo in avanti fatto da 160 scienziati di tutto il mondo che lavorano su Opera: italiani, tedeschi, americani, tunisini. «Se i dati verranno confermati», conclude il direttore dei Laboratori del Gran Sasso, «potrebbero avere implicazioni profonde sulla fisica. Perché la velocità della luce era un principio limite e fondamentale della Relatività. Se fosse confermato anche da esperimenti indipendenti, il nostro modo di concepire lo spazio tempo verrebbe modificato. Come, ancora non lo sappiamo. Ma sarà una rivoluzione profonda».

 



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