Tordera replica alle dichiarazioni della dott.ssa Cicogna sulla gestione della Asl

L'ex manager della Asl 1 Rinaldo Tordera, risponde alla direttrice sanitaria Cicogna che ha addossato la responsabilità delle criticità che stanno emergendo nella gestione della pandemia alla passata amministrazione.

"Replico per trasparenza ma anche per amore di verità, sebbene con molta amarezza, alle dichiarazioni della dott.ssa Cicogna, che ritiene di dover addossare le responsabilità di una situazione al collasso della sanità provinciale alla gestione Tordera o addirittura a quelle precedenti. Ho evitato sino a oggi, sebbene stimolato da più parti, di fare dichiarazioni riguardanti l’assetto e la gestione della Asl. Ciò per motivi di opportunità, ritenendo di essere fuori luogo in un momento difficilissimo per la popolazione. Chiamato in causa sono costretto a replicare, sottolineando come uno dei motivi di dissapore, all’epoca, con il governo regionale è stata la posizione da me presa rispetto agli investimenti in strumenti tecnologici e personale”.

Così in una nota Rinaldo Tordera, già direttore generale della Asl 1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona.

“Ritengo – aggiunge – che se oggi alcuni percorsi, anche nell’organizzazione della ASL sono stati portati a termine, è per progetti iniziati con la mia gestione, che non ha guardato solo al bilancio, ma al punto di equilibrio tra bilancio e bisogno di salute. Ho gestito decine di aziende non sanitarie e conosco molto bene le regole ferree dei bilanci di banche e aziende pubbliche o partecipate”.

“Ho avuto la fortuna di poter gestire un’azienda sanitaria affiancato da uno staff di alto livello professionale, e ho avuto modo di capire la differenza tra un’azienda che produce salute e una che produce manufatti. Ho condiviso con i clinici e con i sindaci molte delle scelte che ho fatto, di cui sono orgoglioso. Avevo chiesto – ricorda – di finire il mio mandato per portare a termine i progetti iniziati, ma purtroppo non mi è stato consentito, e questo credo sia stato un danno per tutti, avrei gestito diversamente le cose”.

“Per quanto attiene il personale, i sindacati in primis conoscono bene quale sia stata la politica delle assunzioni nel corso della mia gestione e cosa è successo successivamente, non è difficile recuperare gli atti. Lo sforamento del tetto di spesa sul costo del personale imposto dalla Regione è stato di 2,5 milioni di euro.
Da cittadino assisto attonito, ma anche con molto timore, a ciò che sta accadendo”



Condividi

    



Commenta L'Articolo