Assergi e la Chiesa di Santa Maria in Valle

Cari amici di "Assergi Racconta", riprendiamo un post dell'amico Sante Acitelli per ripercorrere un frammento di storia del nostro borgo.

 

 

L’Italia è piena di piccoli borghi che racchiudono millenni di storia, ricchi di tradizioni e cultura. Radici che non vanno perdute, ma tramandate per raccogliere l’eredità che i nostri antenati ci hanno lasciato.
Pagine di microstoria locale:

S. Maria in Valle o delle Valli in Assergi (tratto da appunti dell’Ist.to Abruzzese di Ricerche Storiche).
Assergi ha una grande chiesa, famosa ed importante: la Chiesa di S. Maria Assunta; ma ne esisteva un’altra piccola e povera ma che, con la gente di Assergi, ha sempre avuto un legame molto forte: S. Maria in Valle. E’ stata ricostruita dove si vede a destra nella foto meno di cento anni fa. Tipica l’architettura barocca del ‘600. Fu ricostruita a fianco della chiesa maggiore per volontà degli assergesi che non volevano fosse demolita  per la costruzione della”carrozzabile” che doveva collegare L’Aquila con la costruenda funivia per Campo Imperatore. I “vecchi” ancora raccontavano di manifestazioni a favore della chiesa ed anche di attentati ai macchinari ed al personale. Il tutto intorno agli anni ’30. Era stata costruita, infatti, a fianco del convento dei frati benedettini, voluto dalla famiglia Cenci e, successivamente, ampliato dai duchi Caffarelli con annesso ospedale. Realizzata nel 1635, appena costruita, fu saccheggiata dai rivoluzionari seguaci di Tommaso Aniello d’Amalfi detto Masaniello che, nel 1636, divenne capopopolo ed agitatore politico contro il regno di Napoli che, all’epoca, governava fino a l’Aquila. Sembra strano come un piccolo paese, ai confini del regno, sperduto tra le montagne, fosse una “base”  rivoluzionaria. Fu vissuta, anche se pur così piccola, da personaggi molto importanti nella congregazione benedettina che si dividevano tra l’attività dell’ospedale e la preghiera. Ricordiamo Padre Francesco di Montereale, “Lettore Giubilato”, predicatore e missionario, morto nel 1716 a L’Aquila; così come Fra’ Antonio di Rocca Calascio, fratello laico che osservava la stretta regola di povertà francescana, pellegrino in Terra Santa; morì all’interno della chiesa, mentre recitava le preghiere, nel 1770. Continuò, come testimonianza di fede a supporto del convento e dell’ospedale, fino alla metà dell’800 quando iniziò il suo declino.
Questa la cronistoria:
26 giugno 1865: il consiglio straordinario del comune di Camarda (paese limitrofo) decise di renderla disponibile a favore del Municipio


19 luglio 1865: viene stabilito il canone locativo in £. 300 l’anno


29 agosto 1865: viene stabilito il concentramento della biblioteca in altro luogo.


25 febbraio 1866: il canone viene diminuito a £. 100 per la difficoltà nella manutenzione.


La  chiesa va così in decadimento fino a diventare fatiscente, ma sempre vivo il legame con la gente, fino ai fatti raccontati precedentemente ed oggi visibile e visitabile nella piazza della Chiesa in Assergi.



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