Recensione di Enrico Cavalli: “Il Grande Sogno” di Dante Capaldi

 

Una breve presentazione di Giuseppe Lalli

  Dopo il saggio sui novant’anni del calcio aquilano, cui gli autori, Dante Capaldi, storico giornalista aquilano e Enrico Cavalli, massimo storico del fenomeno sportivo – e non solo -  della nostra città, dedicarono nell’estate dell’anno scorso un interessante incontro nell’Hotel Fiordigigli, a Fonte Cerreto, ecco un altro libro, questa volta un romanzo, che vede Capaldi come autore e Cavalli come competente recensore. Cambia il genere letterario ma la passione è sempre la stessa: quella per una disciplina sportiva che all’Aquila ha “un grande avvenire dietro le spalle” e che può tornare a far sognare i tifosi, che non hanno mai smesso di auspicare che il capoluogo abruzzese possa vantare una squadra di calcio all’altezza delle sue migliori tradizioni culturali e civili. Dante Capaldi e Enrico Cavalli ci dimostrano che la poesia si può esprimere anche attraverso una sfera di cuoio.

(G. Lalli)                                                         

 

                             Recensione di Enrico Cavalli a

                             “Il Grande Sogno” di Dante Capaldi

 

   Da poco pubblicato Il Grande Sogno, editore APE, romanzo di Dante Capaldi.

   Il sogno nel cassetto è che l’AS L’Aquila, possa rivedere la B (l’ultima nel 1936-37), per sfidare l’US Pescara, ma dietro questo, apparentemente, temerario desiderio sportivo, si celano appassionate ed inusitate riflessioni che Capaldi riporta alla sua ed al lettore mente, quasi in un itinerario di marca proustiana.

  Come dall’introduzione d’opera,“lo rende pubblico, il suo sogno Capaldi” sicuro che saprà trovare uomini adatti all’obiettivo del ritorno in cadetteria dei rossoblù, in quanto i presupposti  se non ci sono “si creano” e da “buon tennista Dante”, “si tiene in allenamento”, trasmettendo energie passate vero il futuribile; andando a ritroso è stata una divulgazione “agonistica”, quella condotta da Capaldi, diversamente da certe autoreferenzialità impermeabili alla critica, coinvolgente, all’uopo, suoi ex allievi di scuola e del giornalismo, alcuni dei quali distintisi nazionalmente.

   La permanenza nella città dannunziana che lo ha accolto dopo il sisma dell’Aquila il 6 aprile 2009 cui dedica pagine pregnanti di esistenzialismo leibniziano e denuncia civile sulle mancanze morali e materialiì (la qualcosa, gli capita di annotare, ogni qual volta fa ritorno al capoluogo regionale…la storia si ripete, vichianamente, nella pandemia!), dunque, gli hanno fatto trasalire, catarticamente, innumerevoli episodi del suo viaggio sportivo e non, lungo assai ancora, in transito dal ruolo di giovanissimo tifoso al giornalista, ovvero, dal derby alla ”Scala del calcio” via biglietto ferroviario del padre alle FF.SS., lui da “milanista” in contrapposizione leale al fratello Paolo“interista”, fino al derby abruzzese e dai contorni extra campo, coi biancazzurri adriatici, a mezzo di mille e una dispute cavalleresche in tribuna stampa, a difesa dell’onore rossoblù.

   Incalzante nel romanzo, senza cedere alle idealizzazioni passate ma con dinamismo attualizzante, la sequela di personaggi massimamente aquilani (tra questi, le colonne di ”Assergi Racconta”, dal direttore Antonio Giampaoli all’editorialista Giuseppe Lalli), tutti, riconoscenti all’Autore le doti di educatore, professionalità, generosità ad ampio raggio posto che il ricavato del Libro sarà interamente devoluto in beneficenza per l’attività di soccorso sociale in città, della “San Vincenzo De’Paoli”.

 “Il Grande Sogno”, un percorso autobiografico quanto una “discussant” sullo sport aquilano, in retrospettiva ed agganciata al domani che vale la pena scorrere, perché se è vero che i sogni a volte non si realizzano, dall’incipit di Capaldi”se non sogni, non farai grandi cose”.



Condividi

    



Commenta L'Articolo