UN'ANTICA TRADIZIONE TRA FOLCLORE E MAGIA, LE FARCHIE

Appena tramonta il sole, il 16 gennaio di ogni anno, a Fara, piccolo centro del Chietino, per la tradizionale festa di Sant’Antonio Abate, si innalzano e si incendiano con dei mortaretti le sommità delle farchie, fasci cilindrici di canne legati con rami di salice rosso, di altezza massima 10 metri. Come grandi torce, con fiamme che svolazzano in alto, tingono il cielo di rosso fuoco regalando al pubblico uno spettacolo unico avvolto da una magica atmosfera.
Le 15 contrade di Fara, preparano ognuna la propria farchia, già dai primi di gennaio e le donne cucinano i piatti tipici della tradizione abruzzese. Alla fine dei festeggiamenti viene riconosciuta la farchia migliore.

L'uso dei fuochi per la festa di questo Santo è comune in tutto il Mediterraneo, ma le farchie di Fara si distinguono per l'imponenza delle costruzioni e per il loro numero che corrisponde a quello delle dodici contrade in cui si divide il paese.
 La tradizione è inoltre legata ad una leggenda di fondazione che narra che Sant'Antonio Abate avrebbe salvato Fara dall'invasione delle truppe francesi, trasformando le querce di un vicino boschetto in torce gigantesche che spaventarono i nemici.


 



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