LA MONTAGNA DI CAMPO IMPERATORE E MONTECRISTO - BREVE STORIA E RICORDI DELLA NEVE DEL PASSATO

 

LA MONTAGNA DI CAMPO IMPERATORE E MONTECRISTO

“Breve storia e ricordi della neve del passato”

di Giovanni Altobelli

 

Premessa.  La montagna di Campo Imperatore, fu battezzata così dagli antichi intorno al 1250, anno in cui L’Aquila e il centro meridione era dominato e governato dall’imperatore Federico Secondo.  Questa montagna da sempre per secoli è stata un luogo di pascolo per migliaia e migliaia di pecore, nel corso dei secoli sono avvenute lotte intestine per il possesso da parte duchi, baroni e marchesi nelle varie dominazioni.  La montagna in generale ma il Gran Sasso in particolare, iniziò ad essere conosciuta quando l’allora Francesco De Marchi nato a Bologna nel 1504, alpinista, speleologo e ingegnere nel campo militare, compì la prima scalata di Corno Grande a quota 2912 metri, avvenuta il 19 agosto 1573.  Marginalmente nei secoli successivi la montagna venne frequentata, ma nell’800 già giovani pionieri iniziarono a frequentarla e conoscerla con l’alpinismo.

Il ventennio del Fascismo. Il politico aquilano Adelchi Serena nato il 27/2/1895 che in quel periodo era diventato Ministro dei Lavori Pubblici e Segretario del Partito Nazionale Fascista, fece finanziare nel 1934 una cospicua somma per la realizzazione dell’albergo di Campo Imperatore e la funivia che da Fonte Cerreto arriva al pianoro del piazzale a quota 2200 metri.  I progettisti della funivia all’epoca furono gli ingegneri della ditta “Ceretti e Tanfani” di Milano, a cui vennero affidati i lavori di realizzazione anche con lo scambio dell’intermedia. Il terreno dove venne realizzato l’albergo e la funivia parte superiore, fu donato dal marchese Alfonso Dragonetti De Torres, la targa marmorea della donazione rimase per 40 anni attaccata all’arrivo dell’atrio della funivia, ma venne rimossa e tolta negli anni 80.  I lavori dell’albergo iniziarono nel 1936, parteciparono alla costruzione tanti lavoratori aquilani e dei paesi pedemontani del Gran Sasso. Il cemento venne trasportato da carovane di muli di Castel Del Monte, per il regime, l’albergo doveva ospitare all’epoca turisti per 30.000 persone all’anno.  L’albergo di Campo Imperatore e la funivia fu un’opera colossale all’epoca per il regime.  In piena guerra il 5 agosto 1941 “da  memorie già pubblicate dal prof. e storico Walter Cavalieri”,  in occasione della festa della Madonna della Neve salirono con la funivia tante autorità e tanti escursionisti venuti da tutta Italia ad accompagnare  il cardinale Carlo Confalonieri insieme ad altri prelati,  gerarchi e autorità:  il Vice Podestà dell’Aquila e Commissario Prefettizio dell’Azienda del Gran Sasso Avv. Ugo Marinucci, coordinata dal ragioniere Simoncini, Direttore Generale dell’Azienda e l’ing. Francesco Carlei Direttore della Funivia.  Fu una giornata indimenticabile con l’ascensione al rifugio Duca degli Abruzzi e sella di Monte Aquila e la denominazione di “Picco Confalonieri”.  Va ricordato che l’albergo di Campo Imperatore divenne famoso quando il 2 settembre 1943 vi fu imprigionato Benito Mussolini e liberato dalle SS tedesche il 12 settembre 1943.  Dopo la Seconda Guerra Mondiale, istaurata la repubblica, iniziata la ricostruzione, quando le cose cominciarono ad andare bene, la funivia soprattutto nel periodo estivo, veniva presa d’assalto dai turisti di tutta Italia per visitare l’albergo e la stanza dove era stato prigioniero il Duce.  Premetto che le vecchie carrozze della funivia, portavano 27 persone più il conduttore, quando arrivavano i turisti vicino al piazzale dell’albergo c’erano i pastori provenienti dagli stazzi a valle per vendere qualche ricotta o formaggio. L’anno 1962 vennero costruite con grandi sacrifici, le sciovie delle “Fontari e Scindarella”.  Prima di allora ancora non c’erano le sciovie, ma qualche scalmanato sciatore si portava con se gli sci, scivolando a valle verso le Fontari, spesso l’estate si ritrovavano vecchi sci abbandonati. Negli anni 50 con il “Piano Fanfani” con pochi mezzi e tanti giovani operai venne realizzata la strada: “Fonte Cerreto Bivio Monte Cristo”.  Erano passati tanti anni e l’albergo e il pianoro di Campo Imperatore, ancora non avevano una strada per arrivarci con le macchine.  Fu l’anno 1966/67 che arrivarono finanziamenti dallo Stato e venne fatta la prima traccia fino al piazzale dell’albergo di Campo Imperatore dalla ditta F.lli Vittorini, con grosse ruspe e caterpillar. Quando cominciarono a funzionare le sciovie: “Fontari e   Scindarella” arrivarono sciatori da ogni parte dell’Italia Centrale, soprattutto da Roma.  Il Comune dell’Aquila con il Centro Turistico, istituisce una vera organizzazione per il funzionamento della funivia e degli impianti da sci.  Vanno ricordati direttori, presidenti, dirigenti, capi servizi, macchinisti,  manovratori conduttori, battipista, maestri di scii, gestori che nel male e nel bene hanno fatto la storia e fatto funzionare funivia e  impianti da sci.  A cominciare da Remo Lalli capo servizio funivia e sciovie, Amedeo Buono capo  servizio funivia e sciovie,  Aldo Spagnoli capo servizio funivia e sciovie,  Renato Velletri capo servizio sciovie, Domenico Mosca manovratore funivia,  Domenico Mascioni macchinista e conduttore, Giuseppe Valeri detto(cancellere) conduttore, Franco Tacca conduttore,  Giosualdo Giusti detto degli arcangeli operaio di sciovie,  Clemente Giampaoli operaio,  Angelo Castrati operaio funivia,  Antonio Faccia conduttore funivia,  Antonio Scarcia operaio funivia,  Domenico Alloggia operaio sciovie,  Evenio Ciampa conduttore funivia, Simone Mosca conduttore funivia, Ubaldo De Paulis conduttore funivia,  Dino Mascioni conduttore funivia,  Luciano Rapiti conduttore funivia “poveretto morì da un traliccio della funivia”,  Franco Pino Scarcia operaio sciovie,  Mario Masci  conduttore funivia,  Umberto Cona operaio, Giambattista Mosca operaio,  saltuariamente vennero assunti alcuni giovani di Filetto: (Pasquale Memmi,  Giosuè Ciampa,  Calvino Meco,  Cesidio Altobelli e Franco Orteggia). Maestri da ricordare: (Domenico Antonelli, Franco Cordero, Bruno Faccia direttore scuola sci dal 1974 al 2001, la tedesca Erika Fanton, Federico Gialloreti, Ing. Dino Pignatelli maestro e amministratore, Marco Cordeschi maestro direttore tecnico, Luigi Faccia maestro e direttore scuola sci.  Gestori dell’albergo Campo Imperatore e del rifugio Montecristo: (Traetti, ing. Ivo Irti, Società Campo Imperatore “sci Club Paganica, Lucio Serrimpiero, Luigi Cupillari, Associazione Culturale “Il Treo”, Luigi Palmerini detto Mandò ed altri).  Vanno ricordati alcuni direttori del Centro Turistico: (Ing. Francesco Carlei già menzionato, Antonelli, rag. Giusti Ferdinando e rag. Berardino Scimia).  Ricordo di alcuni presidenti del Centro Turistico: (Alfonso Scimia, Corti Salvino e Febo Grimaldi).  Con questo excursus di nomi e cognomi che hanno contribuito e partecipato al funzionamento dell’azienda, molti forse sono stati dimenticati, ma poi sono venute le nuove generazioni che hanno proseguito il loro lavoro.  L’anno 1967 fu inaugurato il “Rifugio Montecristo e le sciovie” all’epoca era presidente Ludovico Nardecchia, partecipò il Vice Sindaco Ubaldo Lopardi e il Ministro all’agricoltura Lorenzo Natali.  Il rifugio venne chiamato: “La tana del lupo”.  Quando non funzionava la funivia, si riversavano centinaia di sciatori a Monte Cristo, il piazzale aveva quasi una capienza di 2000 vetture, funzionavano bene le sciovie: “inferiore e superiore” funzionava anche la baby sul lato destro,  sciatori che venivano da ogni parte,  il sabato e la domenica era sempre festa e un gran divertimento con tanta neve che c’era allora.  A Campo Imperatore nelle giornate più fredde gli sciatori si rifugiavano nella sala sacco per consumare panini e bevande,  mentre nelle giornate di sole mangiavamo all’esterno dell’albergo. Quando si andava a sciare a Campo Imperatore, con la vecchia funivia, bisognava scendere all’intermedia e prendere l’altra cabina per arrivare in cima.  La domenica con le belle giornate di sole e neve gelata, dopo gli anni 70 con le lunghe file di tanti sciatori “Fra le “Fontari e la Scindarella” quasi si riunivano.  In questo racconto della nostra storia, non va dimenticato l’anno in cui si verificò la crisi energetica che dall’ottobre 1973 fino a marzo 1974, le vetture non potevano viaggiare la domenica.  Per i giovani di Filetto nati dopo la guerra, figli di pastori e contadini, avere un paio di sci era un lusso, affittarono per tutta la stagione invernale un pulmino dei fratelli Corradino e Nicola Innocenzi di Camarda che li portava alla base funivia o al piazzale di Monte Cristo e nel tardo pomeriggio li riprendeva.  Nell’anno 1988, la Comunità Montana Amiternina finanziò 34 miliardi di lire per l’ammodernamento della nuova funivia, nuove sciovie e sistemazione dell’albergo di Fonte Cerreto e Campo Imperatore e il rifugio Monte Cristo.  Alcuni anni dopo sono state di nuovo migliorate aumentate e sistemate le piste. Bisogna dire che purtroppo a volte ci sono stati anche disservizi e a volte malcostume, nella gestione,  ricordo che dopo gli anni 90 quando ero presidente della 9° Circoscrizione: (Camarda, Assergi, Aragno e Filetto), si era creato un ambiente intollerabile voluto dallo stesso Comune dell’Aquila che con  una delibera del 1993,   concedeva  oltre 700 tessere gratis ed altre sottobanco, “scrissi all’epoca al Commissario Prefettizio Vincenzo Grimaldi per moralizzare e ritirare le tessere gratis”.  Il ripristino della correttezza durò per poco tempo, poi le cose tornarono come prima.  Verso l’anno 1994/1995 furono dismesse le sciovie di Monte Cristo, abbandonate a se stesse per la mancanza di neve, di questa montagna solitaria rimase soltanto un ricordo del passato, essa ritornò all’antico pascolo di pecore e vacche.  Conclusioni.  A causa del riscaldamento del pianeta, non avvengono più le nevicate di una volta, quindi se non nevica più, questo sport dello sci morirà,  rimanendo  soltanto un bel ricordo del passato.  La montagna è bellissima, ma le istituzioni devono fare qualcosa di più per mantenerla e farla rispettare.

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



Condividi

    



Commenta L'Articolo