FILETTO, LA NOSTRA STORIA - RICORDO DI MARIANO E GINA MORELLI

- di Giovanni Altobelli -

 

 

Premessa. Prima di raccontare la storia di Mariano Morelli e sua figlia Gina, devo cercare di ricostruire la provenienza di questo cognome. Come già accennato nelle “Vicende storiche nella terra di Filetto” il capostipite di questo cognome è Antonio Morelli nato il 12/4/1835 a Tempera (AQ), dopo la metà dell’800 si trasferisce a Filetto. Va ricordato che il filettese Ferdinando Altobelli nato il 12/3/1832 mio antenato marito di Enrica Alloggia aveva messo al mondo (tre figlie femmine e un maschio), venne ucciso il primo novembre 1860 al ritorno dalla fiera di Paganica da due giovani filettesi.  Enrica Alloggia rimasta vedova si unisce in secondo matrimonio con Antonio Morelli il 19/10/1861, misero al mondo nove figli, il primo è Clemente Morelli nasce il 30/7/1863, venne soprannominato Cavour come Camillo Benzo Conte di Cavou per la sua somiglianza, portava anche lui “gli occhiali”.  Clemente Morelli da giovane si unisce in matrimonio con Marianna Cialone nata l’11/9/1870, da questo matrimonio nascono i seguenti figli: (Giulio, Paolo e Ugo).  Il nostro Clemente Morelli rimasto vedovo sposa una seconda donna: (Maria Marcocci nata il 29/4/1867 figlia di Carlantonio), da questo matrimonio nasce il nostro Mariano Morelli il 10/3/1909.  Chi era Mariano Morelli?  E’ stato un grande uomo del 900, intelligente e scaltro. Dopo gli anni 30, giovanissimo si unisce in matrimonio con Elia Marinacci di Picenze di Barisciano nata il 29/10/1913, nascono quattro figli: (Fernando nasce il 1932, Maria nasce l’8/12/1934, Gina nasce il 19/11/1937,  Adelaide nasce il 6/10/1941).  Mariano Morelli rimane a Filetto per oltre 40 anni. Durante il ventennio fascista, fa parte del quartetto dei giovani di Filetto che provvedevano al ritiro dei cereali per “l’ammasso” e le fedi in oro per il regime per finanziare la guerra.  Prima della fine della guerra si schiera col gruppo partigiani di Filetto, durante la rappresaglia del 7 giugno 1944 fu ferito a una gamba si gettò a terra fingendosi morto, ma si salvò miracolosamente.  Durante la permanenza dei soldati tedeschi a Filetto, prima che avvenisse la fucilazione, alcuni giorni addietro, Morelli aveva avuto una animata discussione con il capo del paese Don Antonio Palumbo per l’acquisto di una macchina da scrivere ai tedeschi, Morelli ne ebbe la meglio perché secondo lui gli serviva perché commerciante.  Mariano Morelli da giovane dimostra di essere un vero genio per la muratura, tanto è vero che dopo il 1935 costruisce a Filetto due case, una in Piazza della Chiesa che diventerà nel 1938 la sua abitazione e un’altra in Via Paganica.  Al piano terra della sua casa apre una cantina, dopo che venne dismesso il dopolavoro dai coniugi Amedeo e Nilde Ciampa, gli vengono concesse le licenze del monopolio dello stato. Va ricordato che il vecchio Clemente Morelli gli ultimi anni della sua vita venne accudito dai figli “Mariano e Paolo” morirà il 29/11/1945.  Altro lavoro che svolse Mariano Morelli nella sua vita fu quello del raccoglitore di tronchi di noce, aiutato dai suoi cugini “Antonio e Pierino Altobelli”.  Mariano Morelli svolse il lavoro di raccoglitore di erbe medicinali, arrivando fino alla provincia di Frosinone, dove man mano spediva alle case farmaceutiche di tutta Italia. Mariano Morelli, vende la casa di Via Paganica, poi nel 1952 vende la casa dove abitava con tutte le licenze di cantina e spaccio di consumo a Giuseppe Facchinei.  Si trasferisce a L’Aquila in Via delle Stimmatine vicino l’ospedale con tutta la famiglia, svolse il lavoro di portiere a Collemaggio, presso l’istituto psichiatrico. Dopo un certo periodo si trasferisce al centro storico dell’Aquila in Via Rocca di Corno, dove contemporaneamente apre una piccola trattoria in Via Vetusti. Verso la fine del 1952, si trasferisce a Roma nel quartiere Monteverde Nuovo.  All’inizio trova lavoro come muratore al Vaticano. Nel 1954, inizia la sua avventura da costruttore edile al quartiere “Centocelle”, dapprima fece anche debito, lavorava con mezzi antiquati, ma con pochi anni in quel quartiere le cose cominciarono ad andare bene e costruisce una decina di palazzine, affiancato dal giovane figlio Fernando. Nel 1962 si trasferisce al nuovo quartiere di “Primavalle”, dove iniziano le grandi costruzioni: costituendo con i figli due società: “La CO.E.RI e la S.I.A.” Dopo qualche anno prende le redini il figlio Fernando, il quale sposa la figlia di un altro costruttore romano. Mentre i quattro figli erano tutti sistemati, Mariano Morelli, arrivato ad una certa età, si limita a fare l’assistente di cantiere. Nel 1970 torna a Filetto e costruisce una nuova casa in Via Fontebella per se stesso e per i figli. Nel 1971 partecipò alla commissione di sinistra per l’estradizione del Vescovo ausiliare di Monaco di Baviera Matthias Defregger dalla Germania, “colpevole dell’eccidio di Filetto del 7 giugno 1944”, andò a Monaco di Baviera insieme a l’onorevole Eude Cicerone del P.C.I. ed altri esponenti: (Avv.to Domenico D’Ascanio, Emilio Ibi, Vittorio Agnelli e Luigi Camilli).  Dopo gli anni 90 i nipoti di Mariano Morelli, continuarono l’attività di costruttori a Roma come il loro nonno. Mariano Morelli si era ritirato a Roma nella sua ultima abitazione nel quartiere della Cassia con sua moglie. Dopo tante avventure nella sua vita, Mariano Morelli, personaggio del 900 di Filetto, morirà a Roma all’età di 85 anni precisamente il 13/3/1994, ma venne sepolto al piccolo cimitero di Filetto, mentre sua moglie Elia rimasta sola venne accudita dalle tre figlie: (Maria, Gina e Adelaide), morirà il 2/1/2000.  Posso concludere che questa famiglia con a capo Mariano Morelli, persona intelligente, intraprendente e a volte anche generoso, oggi con i tempi che corrono non ne esistono più. RICORDO DI GINA MORELLI. Gina è la terza figlia di questa famiglia, passa la sua adolescenza a Filetto, quando si trasferiscono a L’Aquila consegue gli studi magistrali. dopo che tutta la famiglia si trasferisce a Roma, comincia l’avventura di costruttori, Gina aiuta all’amministrazione il padre. Verso il 1955 Gina è una bellissima ragazza, ha diciotto anni, viene eletta miss. Centocelle. Nel 1959 si unisce in matrimonio con il costruttore toscano Brunero Ricutini, la sua vita passa nel più assoluto benessere e fortuna. Spesso veniva a Filetto con il marito con una grande macchina d’epoca “una mustanc” quando veniva sotto le finestre di via Paganica offriva caramelle e soldi ai bambini. Andava spesso col marito nella tenuta del lago Trasimeno dove curavano i loro interessi. Verso l’anno 1977 si affievoliscono i rapporti col marito Brunero sempre avendo un rispetto reciproco.  La vita a Gina gli scorreva piacevolmente, era piena di iniziative, intorno agli anni 1975/80 apre due negozi di vendita di abbigliamento a Roma e uno in Sardegna, ma alla fine le cose non gli andarono troppo bene. Verso la fine degli anni 80 comincia a ritornare frequentemente a Filetto, insieme al sottoscritto ed altri bravi volenterosi cittadini di Filetto il 24/11/1989 si costituisce: (Il Circolo Ricreativo Culturale di Filetto).  Gina Morelli fu eletta presidente, si mise subito con tutto il direttivo e alcuni soci a disposizione dell’organizzazione del circolo per tante iniziative da realizzare nel paese che ne aveva tanto bisogno. Per tante persone di Filetto, Gina Morelli è stata un riferimento e un aiuto. Gina aveva molte conoscenze a Roma nel mondo dello spettacolo: attori, cantanti e comici, per oltre un ventennio durante le feste dell’estate, ha portato diversi artisti di ogni genere: il cantante Sergio Leonardi in Piazza dell’Aia, il comico cabarettista Martufello,  il comico Oreste Lionello al Piazzale del Monumento e tanti altri artisti al campetto di calcetto, dando prestigio al paese. Fu eletta consigliere di Circoscrizione dopo il 2004 in Forza Italia.  All’improvviso in piena estate a Filetto, Gina si sente male, viene ricoverata in ospedale nei primi di luglio del 2008, dopo una operazione alla testa, morirà il 15 luglio 2008.  Ai funerali partecipò tanta gente, venuta anche da fuori. Con Gina se ne è andata una parte della storia di Filetto, è stata una donna intraprendente, estroversa, con qualche contraddizione, buona e generosa con tutti. Forse già stava male, qualche anno prima a casa sua mi aveva regalato tutte le foto della sua vita, forse già sapeva che io l’avrei ricordata e raccontata, anche perché sono mie parenti.  Il mio dovere di cittadino, fu quello di far realizzare in ricordo di Gina una targa marmorea vicino il Piazzale del Monumento.  Conclusioni. Ho voluto raccontare la storia di Mariano e Gina Morelli, personaggi del 900 di Filetto. Come ogni cosa della vita c’è un inizio e una fine per tutti.

                   Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



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