Premio Asimov, per VI edizione diecimila studenti in giuria

Diecimila studenti fanno parte quest'anno della giuria della VI edizione del "Premio Asimov" riservato a opere di divulgazione e di saggistica scientifica.
    Studenti che, con le loro recensioni, a loro volta valutate e premiate, dovranno decretare il vincitore fra i cinque finalisti: David Quammen con "L'albero intricato" (Adelphi); Amedeo Balbi con "L'ultimo orizzonte. Cosa sappiamo dell'universo" (Utet); Gianfranco Pacchioni con "L'ultimo sapiens. Viaggio al termine della nostra specie" (il Mulino); Telmo Pievani con "Imperfezione. Una storia naturale" (Cortina Raffaello); Barbara Mazzolai con "La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta" (Longanesi).
    Fondatore del Premio Asimov è il fisico Francesco Vissani, dirigente di ricerca Infn e professore straordinario presso il Gran Sasso Science Institute (Gssi) dell'Aquila dove è stata inizialmente istituita l'iniziativa con l'intento di avvicinare le giovani generazioni alla cultura scientifica. Grazie poi alla collaborazione dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e di altre realtà scientifiche, la partecipazione al Premio si è estesa: per il 2021 ci sono scuole di 14 regioni, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, nella commissione scientifica 600 insegnanti di scuola superiore.
    Vincitore della prima edizione nel 2017 è stato il chimico Peter Atkins, quello della seconda, sempre nel 2017, il medico Roberto Burioni; per la terza edizione, ex aequo la fisica Helen Czerski, volto della BBC, e il chimico Marco Malvaldi, giallista, noto per i Delitti del BarLume; vincitore della IV edizione nel 2019 il neuro-fisiologo Lamberto Maffei, ex presidente dei Lincei; a vincere la quinta edizione, nel 2020, la matematica Hannah Fry.
    "Isaac Asimov scriveva di tutto, dai racconti alla divulgazione, parlava molto di scienza, ma non solo - sottolinea Vissani - Di qui l'idea del premio: le barriere tra cultura umanistica e cultura scientifica non servono e non fanno bene.
    Come fondatore e come coordinatore del Premio sono emozionato, orgoglioso e anche un po' spaventato" dice sorridendo. "Due anni fa - racconta Vissani - ho convinto anche i colleghi brasiliani che valeva la pena di fare qualcosa del genere e proprio quest'anno c'è stata la prima edizione del premio Asimov Brasile".



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