IL CORO: "SOTTO LA TORRE" CANTA - ROCCH’ ‘I CAGNE ME’ - DI MARIO LOLLI

Il poeta aquilano Mario Lolli era originario di Rocca di Cambio ed è sempre stato profondamente legato al suo paese natio, alle sue origini e alle radici, serbandole gelosamente nell’animo in tutte le vicissitudini della sua vita.

La lontananza dalla propria terra alimenta costantemente la “dolce malinconia” di sentimenti nostalgici e Mario Lolli, con profondo affetto, ha dedicato al borgo di Rocca di Cambio il commovente canto Rocch’ ‘i Cagne me’ (Rocca di Cambio mia), un inno d’amore scritto in dialetto rocchicagnese, musicato da Camillo Berardi.

I versi del componimento riflettono echi e richiami ancestrali e sono stati scritti fondendosi idealmente con un’armonia fonica, consentendo al musicista di comporre agevolmente la melodia, l’armonia e i cambiamenti ritmici del canto. 

La musica e le parole del componimento, in simbiosi, riescono a esprimere con efficacia il ritorno della memoria su luoghi del passato, il cui recupero è spesso arduo e a volte irrealizzabile.

Il borgo che nell’antichità era chiamato Rocca di Cagno, essendo gradevolmente arroccato alle pendici di Monte Cagno, alla fine del 1700 cambiò denominazione diventando Rocca di Cambio. Con i suoi 1434 metri di altitudine, è il comune più alto dell’Appennino ed è immerso in una natura maestosa e incontaminata che d’inverno aumenta il fascino con il candido manto.  Il borgo, con la sua altezza, domina l’Altipiano delle Rocche nel Parco Naturale Regionale “Sirente-Velino” e offre le spettacolari vedute dell’intera catena montuosa del Gran Sasso, del Sirente e della Maiella: un paradiso per le immense ed uniche bellezze naturali negli alti silenzi. 

Il canto Rocch’ ‘i Cagne me’ è eseguito dal Coro “Sotto la Torre” di Cepagatti (PE) diretto dal M° Nicola Bizzarri e il video, con immagini storiche e attuali del borgo, è stato realizzato da Concetta Persico.

Negli anni ’80, il Coro cepagattese ha presentato questo componimento anche al Festival Nazionale “I Canti della Montagna”, giacché il brano si era qualificato finalista in un’edizione della prestigiosa manifestazione canora. Vale la pena fare qualche accenno su questo importante Festival, di cui si sono svolte 29 edizioni.

Monsignor Antonio Pintori - emerito Parroco di Rivisondoli e ideatore insieme al giornalista Renato Caniglia dell’omonimo “Presepe Vivente” - è stato Presidente e fondatore del Centro di Promozione Culturale "Abruzzo Est" con sede a Montesilvano e del Festival Nazionale "I Canti della Montagna" nato nel 1974.

Il Presidente Pintori - in un trentennio - con grandissimo impegno, è riuscito a organizzare ben 29 edizioni del Festival Nazionale che nella prima edizione ebbe come Direttore artistico il M° Antonio Di Iorio, il “Padre della canzone abruzzese”.

Ciascuna edizione del Festival Nazionale, si svolgeva a rotazione in vari centri montani delle province abruzzesi, con l’esecuzione dei soli 12 canti che erano risultati finalisti nell’edizione di quell’anno.

Moltissimi sono stati i cori e gli autori che hanno partecipato a queste manifestazioni canore, provenendo da diverse regioni italiane.

Nell’edizione del 1983, una delle 6 tappe del Festival Nazionale si svolse a L’Aquila e i canti finalisti furono eseguiti nello Stadio Comunale “Tommaso Fattori”.  Le sei serate dell’edizione di quell’anno si svolsero a Campo di Giove l’11 Agosto, a Introdacqua il 12 Agosto, a Scanno il 14 Agosto, a L’Aquila il 20 Agosto, a Città Sant’Angelo il 27 Agosto e a Sulmona il 15 Settembre.

Tutti e testi e tutte le partiture musicali del primo e del secondo decennio del Festival Nazionale “I Canti della Montagna”, sono stati pubblicati su due prestigiosi volumi editi dal Centro di Promozione Culturale “Abruzzo Est” di Montesilvano e hanno rinverdito i repertori canori di moltissime compagini corali.

Il canto Rocch’ ‘i Cagne me’ (Rocca di Cambio mia) eseguito dal Coro “Sotto la Torre” di Cepagatti, può essere ascoltato nel video di seguito riportato:

https://www.youtube.com/watch?v=TsWGxYvAcJE

 

ROCCH’  ‘I CAGNE ME’  (Rocca di Cambio mia)

 

Versi di Mario LOLLI         

Musica di Camillo BERARDI

 

Quande    ’u sole schiara la campagne

che  ll’ore se retìgnene le case

tutte abbracciate a Cagne,  a ‘ssa  muntagne

che fa da mamme  a tutte ‘stu paese:

i quand’  ‘a neve fiocche, fiocche, fiocche

i  accappe  i  titte,   j’albere  i  le ‘rane,

sole, ‘n mezz’alle nuvele, la Rocche

pare che fa da guardie aj’altipiane.

                    Da   ‘n  cim’alla piantate,

                    alla chiesette de Santa Lucie,

                    fin’abballe alle prate

                    è tutte  ‘n’armunie.

                    Daji cerri aji  lampune

                    se resente canta’  ‘na canzune

                    che redice ogni vocche:

                   “Quant’è belle ‘sta Rocche”.

                    Respunne l’eche dalla muntagne:

                   “ ‘Nu paradise è Rocch’   ‘i Cagne”.

Chi se ne va,  pe’ lavura’,   luntane

nen se le po’ scurda’  ch’è  rocchesciane;

‘u  côre j’ha  lassate  ecche alla Rocche

addu’  fa cajie  pure  quanne  fiocche.

Revede la muntagne  se’ , le piane,

‘ntraminte che lavure aju cantiere,

resente mò  j’addore de le fiene…

j’addore deji “fiure a cavaliere”.  **

 ** (i narcisi, soltanto a Rocca di Cambio, sono chiamati “fiure a cavaliere”)



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