E' venuto a mancare Renato Di Giandomenico, il ricordo del figlio Marco

E' venuto a mancare all'affetto dei suoi cari, all'età di 87 anni Renato Di Giandomenico. Ne danno il triste annuncio i figli Marco e Francesca, la nuora Margherita, il genero Francesco, le nipoti Chiara, Paola e i parenti tutti.
La camera ardente non sarà allestita, quindi si dispensa dalle visite. I funerali avranno luogo il 24 marzo alle ore 15:00 nella Chiesa di S. Antonio di Montesilvano.

Ai parenti di Renato giungano le condoglianze dalla redazione di "Assergi Racconta"

              Pubblichiamo un ricordo scritto su di lui dal figlio Marco.

Un sorriso non negato

Non è facile parlare di un padre a poche ore dal suo strappo dalla vita.

Di lui conservo l’amore che guidava ogni sua azione, nel lavoro, negli affetti, nelle sue gite in barca, in quelle sue performance musicali che definiva “jam session”, che altro non erano che occasioni di ritrovo conviviale con la famiglia, i parenti e gli amici, dove comunque emergeva la sua arte, perché di un grande musicista senz’altro si parla.

Al secolo Renato Di Giandomenico, in arte Renato Doney, padre di Marco Eugenio (che scrive) e Francesca, marito di Olga Maria Vitocco, quest’ultima purosangue di Assergi.

Renato e Olga amano Assergi durante tutta la vita, è il loro ritrovo naturale, una sorta di non-luogo in cui gli stereotipi della vita contemporanea si annullano, dove la verità dei sentimenti si esprime in tutto il suo splendore, dove non ci sono titoli e status symbol, in quanto non occorrono, anzi disturbano.

Per quasi dieci anni, tra la fine degli anni cinquanta e la prima metà degli anni sessanta, Renato ha una carriera di successo come cantante, vince per due volte il premio “migliore cantante dell’anno” della RAI Radiotelevisione Italiana conferito dall’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, cavalca da protagonista la dolce vita romana, insieme ad artisti del calibro di Tony Renis, Franco e Giorgio Bracardi, Fred Bongusto, Nicola Arigliano e tanti altri.

Nel 1964 incontra dopo tanti anni, al matrimonio della sorella Teresa, una lontana parente, Olga.

Sboccia un amore folle contro tutto e contro tutti, lascia la musica, inizia un’attività imprenditoriale di successo, si dedica alla sua famiglia, assiste con dedizione la moglie che muore nel 2012 dopo una lunga malattia incurabile.

Una vita incentrata su un grande amore, tanto grande da fargli dimenticare il suo immenso talento da musicista, un talento che trasforma in un sentimento bellissimo verso la sua donna e la sua famiglia, un esempio per noi figli a volte imbarazzante per la sua purezza e la sua verità.

Da adolescente ho combattuto la sua innata creatività che si esprimeva con mille sfumature, nella giovinezza ho imparato ad amarlo, a cogliere il suo prezioso messaggio di amore per la vita, che con la maturità è diventato linfa vitale del mio essere.

Ognuno di noi conserva mille ricordi dei genitori scomparsi, il loro ruolo è insostituibile, sono parte di noi, e questa lettera, scritta di getto, vuole ricordarlo, nel giorno della sua dipartita terrena, a quanti lo hanno conosciuto, dopo cinque mesi di calvario terapeutico a causa del Covid, con un commiato in punta di piedi al cospetto di noi entrambi i figli ai piedi del suo letto, testimoni di un trapasso doloroso e sofferto, ma votato a una nuova storia, tutta da vivere, perché per lui il sole non tramontava mai.

                                                                 Marco Eugenio Di Giandomenico



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