Canestrato di Castel del Monte, il pecorino della transumanza

Il Canestrato di Castel del Monte è il pecorino della transumanza, così definibile perché in passato i pastori portavano le loro greggi, nei mesi più freddi dell'anno, verso i più miti pascoli del Tavoliere delle Puglie, per poi ritornare in quelli montani abruzzesi in primavera-estate. Attualmente questo tipo di transumanza, detta orizzontale, non viene più praticata, mentre viene utilizzata la cosiddetta transumanza verticale con greggi in altura nei mesi più favorevoli e ricovero in stalla a quote più basse nel periodo invernale.
LA TRSMISSIONE GEO SU RAI3 HA PRESENTATO UN SERVIZIO GIRATO A CASTEL DEL MONTE:

Il Pecorino Canestra di Castel del Monte è ottenuto dalla caseificazione di latte ovino crudo con la sola aggiunta di sale e caglio. Il formaggio del peso variabile da 1 a 15 Kg, ha forma cilindrica, con facce piane e scalzo leggermente convesso. La crosta riporta le impronte del canestro (da cui il nome "canestrato"), utilizzato, come da tradizione, per la messa in forma. Può essere fenduto fresco con una stagionatura di almeno 2 mesi, semi-stagionato e stagionato.
La fama e la bontà di questo pecorino sono dovuti all’ambiente naturale della zona di produzione, che gravita intorno a Campo Imperatore, grande altipiano nel cuore del Gran Sasso e del Parco Nazionale del Gran Sasso.
Ogni anno a Campo Imperatore in località "Fonte Macina" si svolge la tradizionale rassegna degli ovini:

 



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