I primi turisti richiamati dall'antico gioiello architettonico di Santo Stefano Di Sessanio

Non è ancora accessibile, ma si può nuovamente ammirare in tutto il suo splendore  la torre medicea che caratterizza l'antico borgo di Santo Stefano di Sessanio distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009. Sono state smontate le impalcature da una decina di giorni, ma già in questo fine settimana sono stati tanti i turisti richiamati dall'antico gioiello architettonico.

La torre spicca sul territorio a controllo e a difesa. Alta circa 18 metri  è caratterizzata dall'apparato a sporgere costituito da beccatelli e caditoie sostenute da una fitta serie di mensole in pietra e si conclude con una merlatura alla sommità. Questi elementi sembrano essere successivi alla prima fase di realizzazione della torre. A mezza altezza si apre l'ingresso di forma rettangolare incorniciato in pietra, mentre nella parte alta si apre una finestra di piccole dimensioni e, nella parte mediana una feritoia.
Verosimilmente all'inizio la struttura era circondata dal recinto fortificato ed era posta all'interno di un sistema di relazioni ottiche con i centri di Castelvecchio Calvisio e di Collepietro. Il nucleo abitativo venne ad arroccarsi attorno alla torre verso i primi anni del XV secolo e le fonti riportano che nel 1415 Re Ferrante diede il borgo in feudo ad Antonio Piccolomini. I Piccolomini terranno il borgo per circa cento anni; poi, nel Cinquecento, il possedimento passa ai Medici. Il dominio dei Medici fu lungo e ricco di miglioramenti urbanistici come mostrano i numerosi interventi edilizi di buon livello presenti nel centro abitato. A seguito del sisma del 2009, la torre era quasi  completamente distrutta. Dopo 12 anni, è stato finalmente completato il restauro della costruzione, utilizzando il materiale originale recuperato e presto sarà di nuovo visitabile.

 



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