Roio, Festa delle 3 Croci: Tra memoria e speranza

- di Pierfrancesco Gigante -

 

Si è ripetuta anche quest’anno, nel pieno rispetto delle normative Anti-Covid 19 vigenti, la tradizionale ricorrenza della “Festa delle Tre Croci”, festeggiata il 3 Maggio presso la parrocchia “Santa Maria della Croce” di Poggio di Roio .
Le celebrazioni, per ovvie ragioni meno sfarzose del solito, si sono svolte Domenica 9 Maggio, con la celebrazione della SS Messa avvenuta nel cortile antistante l’Istituto delle Suore Serve di Maria Riparatrice. La calda giornata di sole ha benedetto il sacro Rito, che ha visto una partecipazione piuttosto nutrita di Parrocchiani, legati da sacra e sincera devozione all’antica ricorrenza Religiosa, che affonda le radici nell’atavico ritrovamento delle tre croci del Golgota ad opera di S. Elena, madre dell’Imperatore Costantino.
Il culto della ricorrenza fu probabilmente tramandato in questi territori dalle presenze monastiche site nell’area circostante le quattro frazioni. Una tradizione ad oggi festeggiata solo in poche parrocchie nel mondo, che unisce idealmente Roio a Gerusalemme, in un parallelismo esplicitato nella iconica Processione, quest’anno non svolta per la normativa vigente, lungo la via Crucis posta sulle pendici di Monteluco, a guisa della salita di Gesù al Golgota. Le tre Croci in ferro, poste in cima al monte, erano precedentemente la tappa finale del percorso, poi ridotta alle sue pendici a causa delle dannose Antenne poste sul colle Roiano.
In attesa di poter tornare a festeggiare degnamente la ricorrenza, la Festa è, come ogni volta da dodici anni a questa parte, l‘ennesima occasione per sensibilizzare riguardo l’annosa questione della riapertura del Santuario Mariano, bloccata dal farraginoso processo burocratico che ne rallenta il completamento.
Dopo una prima trance di lavori portati a termine, anche grazie al contributo offerto dalla regione Liguria, si aspetta trepidanti che gli ultimi fondi CIPE, già stanziati per il completamento dell’opera, si trasformino presto in risultati concreti.
Sarebbe bello e auspicabile per tutta la comunità, una volta superata la pandemia, tornare a festeggiare, finalmente, in quella che tutti i Roiani considerano affettuosamente "la casa della Madre". Per una rinascita fisica e spirituale in un luogo importantissimo per il nostro Paese.



 



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