Il 2011 ha segnato la storia con la scoperta dei neutrini che corrono più veloci della luce

La velocita’ della luce e’ stata superata. E’ una delle scoperte che hanno reso il 2011 un anno indimenticabile. Le prospettive della scienza sono cambiate il 22 settembre quando i ricercatori di fisica del Cnrs, il centro nazionale di ricerca francese, hanno annunciato che alcuni neutrini, particelle elementari della materia, sono stati misurati ad una velocita’ leggermente superiore a quella della luce, finora considerata come un limite fisicamente insuperabile. Un risultato definito ”totalmente inatteso”, verificato dagli specialisti dell’esperimento internazionale Opera, portato avanti dal Cern e dai laboratori del Gran Sasso, dopo sei mesi di lavoro. I ricercatori del Cern hanno effettuato un esperimento ‘sparando’ 15 mila fasci di neutrini verso il centro di ricerca del Gran Sasso. L’esito dell’esperimento e’ stato eccezionale e la velocita’ della luce, quasi 300 mila kilometri al secondo, e’ stata battuta. La distanza fra il Cern e l’osservatorio del Gran Sasso, di 730 km, e’ stata coperta con un tempo inferiore rispetto alla velocita’ della luce di 60 milionesimi di secondo. Il risultato e’ stato sorprendente per gli stessi ricercatori come ha spiegato il portavoce di Opera, Antonio Ereditato, dell’Universita’ di Berna: ”Dopo molti mesi di studi e di controlli incrociati non abbiamo trovato alcun effetto strumentale che possa spiegare il risultato della misurazione”. A novembre arriva la conferma della scoperta da altri esperimenti: il 18 nuovi test realizzati ai Laboratori Nazionali dell’Infn del Gran Sasso dalla Collaborazione Opera, utilizzando dei particolari fasci di neutrini (molto piu’ brevi nel tempo e distanziati) inviati dal Cern, hanno confermato i risultati resi noti a settembre. I nuovi test sembrano escludere una parte dei potenziali errori sistematici che avrebbero potuto essere addebitati alla misura precedente. ”Una misura cosi’ delicata che ha profonde implicazioni per la fisica, richiede un eccezionale livello di approfondimento – ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – .L’esperimento Opera, grazie al particolare adattamento dei fasci di neutrini del Cern, ha realizzato un test importante per la consistenza dei suoi risultati. Il risultato positivo dei test ci rende piu’ fiduciosi sulle misure, anche se la parola decisiva puo’ essere detta solo dalla realizzazione di esperimenti analoghi in qualche altra parte del mondo”. Il periodo passato dal seminario tenuto il 23 settembre scorso al Cern e’ stato utilizzato sia per preparare un preprint piu’ ”leggibile” – incorporandovi suggerimenti arrivati dalla comunita’ scientifica – sia per verificare ulteriormente i principali argomenti dell’analisi dei dati, sia per condurre nuovi test con i particolari fasci di neutrini dal Cern. I nuovi test effettuati hanno permesso di prendere una misura piu’ accurata della velocita’ dei neutrini utilizzando peraltro una minore intensita’ dei fasci. In questa fase Opera ha collezionato 20 eventi analizzati individualmente: altri potranno essere registrati nei test previsti per il 2012. Questo traguardo e’ stato reso possibile da una stretta collaborazione con il team del Cern che lavora sugli acceleratori. La Collaborazione Opera continuera’ a prendere dati nel corso del 2012 anche utilizzando al Cern un nuovo rivelatore di muoni collocato dietro l’assorbitore di adroni che consentira’ di realizzare ulteriori studi indipendenti.

 



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