La comunità di Paganica in lutto per la scomparsa di Fabio Rotellini di 53 anni

La comunità di Paganica e il gruppo alpini  in particolare sono in lutto per la scomparsa di Fabio Rotellini di 53 anni, morto ieri dopo una lunga malattia. I funerali saranno celebrati oggi 18 giugno alle ore 15,30 nella chiesa degli Angeli Custodi di Paganica.
il Gruppo alpini, presieduto da Raffaele Vivio, lo ha voluto ricordare con queste parole: "Ciao caro Fabio, alpino vero, hai lottato con forza e caparbietà con un nemico potente e subdolo che ti ha portato via da Peppe, dai tuoi cari e da noi alpini. Ora hai raggiunto Luigina ed Enrico e insieme vi chiediamo di vegliare su tutti noi. Ti abbiamo voluto tanto bene perché tanto ne meritavi, un abbraccio e un bacio dagli alpini del Gruppo di Paganica".

GOFFREDO PALMERINI HA SCRITTO UNA “LETTERA APERTA A FABIO, OGGI IN VIAGGIO VERSO I CIELI...

"Caro Fabio,
 hai vissuto questi ultimi mesi diviso tra la speranza e l'attesa di un giorno, che oggi è arrivato. Hai vissuto la sofferenza nel letto di degenza con quella stessa serenità che solo i Grandi sanno avere di fronte al passaggio cruciale della nostra vita terrena, l'incontro con Sorella Morte come la chiamava San Francesco, quell'incontro che apre le porte della Vita eterna, nei Cieli laddove sei diretto e dove ti aspettano tuo fratello Enrico, la tua amata mamma Luigina, gli alpini andati avanti, i tuoi tanti amici che ti hanno preceduto. Certo, a rifletterci, viene da pensare sul perché ad un'età ancora a metà strada una vita è recisa dalla malattia: questo ci addolora, ancor più per quel che tu hai significato per Paganica, per gli amici, per gli alpini, per i tuoi affetti più cari. Quasi un simbolo sei, un esempio da emulare, per la giovialità, la fraternità, l'amore e la passione verso le persone e le cose amate, per l'altruismo e la generosità, per la solidarietà vissuta e per la tua serenità di fronte a ogni prova, soprattutto quest'ultima.
\r\n A tutti coloro che ti hanno voluto bene, tantissimi, a coloro che hanno avuto il coraggio e la confidenza di accompagnarti in questi mesi con gesti, parole e pensieri di affetto e fiducia nel futuro, di sostegno e condivisione, la tua risposta è stata sempre esemplare, serena, consapevole, forte. A rileggere i tuoi pensieri sulla tua pagina Facebook, ebbene sono quanto di più bello e formativo per ciascuno di noi. Con quella tua serenità, sperando nonostante la consapevolezza del male, hai però tralasciato di guardare le cose minute per volgere invece lo sguardo in alto. Sempre più in alto, dove ogni dolore si cancella e ogni ansia di questo mondo si disperde nella Gioia dell'eternità, nell'abbraccio del Risorto dopo la Passione e del buon Dio, Padre di tutti, nel coro degli Angeli e dei Santi, dove troverai ad aspettarti i tuoi cari più cari. Questi mesi, nella semplicità e nel raccoglimento, sono stati per te un'invocazione incessante, intensa e silenziosa, discreta e profonda, come alcuni pensieri lasciati sulla tua pagina raccontano.
\r\n Caro Fabio, ora che il tuo viaggio verso l'immensità dei Cieli è cominciato, vogliamo ricordare la bellezza della tua Persona, la solarità del tuo sguardo e la serenità del tuo sorriso. Sei stata una di quelle rarissime e preziose Persone che se l'incontri al mattino, anche nelle giornate più plumbee di nubi scure, con una parola o un sorriso riescono ad aprirti un varco di sole che rischiara quella giornata. Una vera benedizione incontrare Persone come te per illuminare i giorni della vita. Chiunque abbia avuto anche brevi tratti di strada in tua compagnia ha potuto scoprire quali sono i valori veri per i quali vale la pena di vivere, quale gioia procuri un'amicizia sincera e cristallina, quale serenità si viva insieme a chi come te sa dare amore a chiunque, senza aspettarsi ricompense, ma solo perché la vita è più degna se vissuta volendo bene agli altri, se ci si dona, come hai fatto tu con tutti. La tua alpinità fraterna e gioiosa, la tua testimonianza nella nostra comunità, lasciano un'impronta profonda. Il tuo ricordo ci aiuterà ad essere migliori. La storia di una comunità, come quella della nostra Paganica, la si arricchisce portando ciascuno i suoi talenti: tu ne hai profusi tanti, li hai messi a frutto, non li hai sotterrati. Li hai fatti circolare creando quello spirito di comunità che hai fatto crescere man mano semplicemente vivendo, senza discorsi, ma solo testimoniando. Quanto necessario è oggi l'esempio che tu hai dato, in una società dove spesso domina l'opportunismo e l'ipocrisia. Lo hai fatto sempre con leggerezza, con l'ironia sottile, l'autoironia (che è un esercizio mentale possibile solo ai Saggi), con armonia e fraternità sociale. Grazie, Fabio, per questa eredità che ci lasci.
Infine, caro Fabio, ora che da lassù potrai ammirare senza foschie e diaframmi le altezze e il candore delle nevi delle tue amate montagne, del nostro Gran Sasso come di tutti i monti dove gli Alpini d'Italia hanno scritto la loro epopea di eroismo e di valore patrio, potrai ancor più sentirti Alpino con la A maiuscola. Potrai ricordare le gite, le adunate, gli incontri con gli alpini di tutta Italia, potrai rivivere le giornate della Solidarietà fraterna che le Penne nere ci hanno fatto vivere in amicizia nei giorni seguiti al terremoto del 6 aprile 2009. Tu hai fatto, in quei mesi, tante belle e sincere amicizie in ogni angolo della nostra Italia. Anche questo lasci in eredità alla nostra Paganica, perché "Paganica é la mèglio!" come hai sempre detto. Concludo così questo mio semplice pensiero in tuo ricordo. Meglio di me l'ha fatto, in magnifici versi poetici, l'amico Flavio Tursini, ma anche Fabrizio Barone, che non conoscevo in questo suo ascoso talento. Quando avrai riabbracciato la tua cara Mamma e il tuo amato fratello Enrico, gli altri tuoi cari in Paradiso, quando sarai tra gli Alpini, cerca Corradino, mio fratello, e portagli il mio forte abbraccio.
Buona Vita eterna, carissimo Fabio, guarda e proteggi da lassù il tuo straordinario papà Giuseppe, dalla cui ricchezza interiore hai saputo trarre e moltiplicare i valori più autentici di umanità e gentilezza d'animo".
Goffredo



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