Sant'Agnese, arrivano i pettegoli

Tornano a darsi battaglia a suon di pettegolezzi le Confraternite di Sant'Agnese, protagoniste della settima edizione della manifestazione "Pianeta maldicenza", l'iniziativa che anticipa le storiche conviviali del 21 gennaio. Si parte sabato con lo spettacolo teatrale della Piccola Brigata, mentre domenica si svolgerà il concorso d'arte critica che decreterà il vincitore dell'Agnesino 2012.  Appuntamento dunque questo fine settimana, per "sciogliere la lingua" e prepararsi alla Sant'Agnese del prossimo 21 gennaio, la tradizione tutta aquilana della maldicenza, unica nel suo genere. Dopo due anni di stop a causa del terremoto, riparte il Palio 2012, che vedrà sfidarsi sul palco del Ridotto del Teatro Comunale, domenica 8 gennaio, alle ore 16, 12 brani, in rappresentanza di altrettante Confraternite, nella finale del concorso di arte critica. Al termine, ci si sposterà a Piazza Palazzo, dove il vincitore sarà premiato con l'Agnesino 2012 e la Confraternita abbinata con il secondo Palio di Sant'Agnese, ovvero lo stendardo finora detenuto dalla Congrega del Bar Gran Sasso, dopo la vittoria del 2009.  All'aperto, verranno offerti vin brulè e rinfresco, preparati dagli alpini e dal Club delle Devote.  Il giorno prima, sabato 7, ingresso gratuito, sempre al Ridotto, per assistere allo spettacolo teatrale "Ve vojo racconda'...", scritto e diretto da Franco Narducci.  L'iniziativa è stata presentata ieri dal presidente dell'associazione culturale dei Devoti di Sant'Agnese Tommaso Ceddia
, che ha anche annunciato uno speciale annullo postale, che si potrà acquistare al prezzo di due euro con la cartolina illustrata dalle foto sul sisma realizzate da Renato Vitturini.  La manifestazione di quest'anno è dedicata alla memoria del giornalista Alessandro Orsini, tra i fondatori della Congrega "Balla che ti passa".  Il presidente Ceddia ha colto l'occasione per lanciare un appello a tutti gli aquilani: «Se vogliamo che la nostra città rinasca, dobbiamo allontanare divisioni e discordie e i nostri interessi personali e tornare ad essere una comunità vera, coesa, che pensa al futuro delle nuove generazioni»

 


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