Tasse da restituire, mancano le regole Cittadini preoccupati per il pagamento, i Caf in Tilt

L’incubo tasse per gli aquilani non finisce mai. Ieri le battaglie per il rinvio della restituzione, oggi l’assalto ai Caf da parte dei contribuenti disorientati dalla mancanza di regole scritte e certe su come versare i vecchi tributi sospesi. Il miliardo di euro che gli aquilani devono restituire al Fisco, con una decurtazione costata lacrime e sangue, dev’essere considerato alla stregua di un soldino per le casse dell’Erario, visto che, a pochi giorni dalle prime scadenze per adempimenti e versamenti, ancora non è uscito fuori l’atteso vademecum per disciplinare la restituzione. Eppure che gli aquilani dovessero tornare a pagare l’arretrato in 120 rate, dieci anni, e al 40 per cento del dovuto si sapeva da novembre 2011. Ma l’Agenzia delle Entrate sta ancora elaborando il documento atteso da contribuenti e commercialisti, quest’ultimi tartassati due volte, dal Fisco e dai cittadini ansiosi di conoscere l’entità delle rate e la modalità della restituzione. L’unica cosa certa, per ora, è che si deve pagare. La prima data segnata in rosso è quella del 16 gennaio. In attesa della definizione delle regole, la prima mossa è stata infatti quella dell’Inps. Già finito nel mirino a novembre 2011 per quell’interpretazione della norma che pretendeva la restituzione entro dicembre, al 100 per cento e in unica soluzione, delle prime dodici rate di contributi arretrati, poi cancellata con un clamoroso dietrofront, l’ente sta chiedendo il rispetto tassativo della scadenza del 16 gennaio che riguarda le ditte che hanno dipendenti e che devono inviare le trattenute. Invece la scadenza normale per la rata fissa è quella del 30 del mese. La lettera sta scatenando il panico tra i contribuenti. «La norma è chiara», spiega il tributarista Luigi Fabiani. «Ma di fronte a queste richieste si scatenano reazioni a catena che diventano incontrollabili. C’è gente che sta andando nel panico. Per la settimana successiva al 15 è atteso il vademecum. Sulla questione della restituzione c’è chi sta facendo del terrorismo psicologico. Anche i pensionati sono sotto pressione. Anzi, Inpdap e Inps hanno comunicato che si ricorre al fai-da-te. Infatti questi enti si dicono disposti a occuparsi della restituzione, ma a partire dalla terza rata in poi. Per le prime due ciascuno provveda autonomamente. Ma questo è assurdo. Una volta fatti i conti, infatti, delegare non serve più. Serve un intervento chiarificatore». La Cisl ricorda che «dall’1 gennaio 2012 decorrono i termini per la restituzione, da parte di lavoratori dipendenti e pensionati, del 40 per cento dei tributi Irpef sospesi nell’area del cratere fino a giugno 2010. Tutti i pensionati e i lavoratori dipendenti sono tenuti alla compilazione del modello F24 o del modello di richiesta da presentare al sostituto di imposta, necessari per tale adempimento. Il Caaf Cisl in via Gronchi 16 (Campo di Pile) è a disposizione di tutti gli interessati, iscritti e non, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Al fine di evitare lunghe attese si invitano gli interessati a contattare il numero 0862-318911 per prendere appuntamento e presentare la necessaria documentazione (modello 730 2010/2011 e Cud 2010/2011). Si ricorda che la restituzione potrà essere effettuata direttamente dagli interessati tramite F24 o per il tramite del sostituto d’imposta, datore di lavoro o istituto previdenziale». A distanza di poche ore dalla precedente comunicazione, il sindacato precisa che è meglio presentarsi di persona perché il telefono è già andato in tilt. «A causa dell’affluenza agli sportelli e del gran numero di chiamate ricevute, il numero telefonico a disposizione per informazioni e prenotazioni relative alla compilazione della documentazione per la restituzione dei tributi sospesi a causa del terremoto, risulta intasato. Si pregano gli interessati di riprovare o di recarsi direttamente nella sede Cisl».

 



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