Uno scenario mozzafiato e un pubblico festante hanno accolto Terence Hill a Fonte Vetica

Uno scenario mozzafiato e un pubblico festante hanno accolto Terence Hill a Fonte Vetica, ospite del Festival del Gran Sasso e del L’Aquila Film Festival per la proiezione di: “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Prima della proiezione c’è stato un dibattito, moderato da Federico Vittorini, direttore artistico L’Aquila Film Festival, con la partecipazione di Sandra Zingarelli, figlia del produttore Italo Zingarelli, Don Samuele Pinna, autore del libro “Il suo nome è Terence Hill. Una vita da film”, Piercesare Stagni, critico cinematografico, autore del libro “Il cinema forte e gentile: i film girati in Abruzzo”, Cristiana Pedersoli, una delle figlie di Bud Spencer e il sindaco di Castel del Monte, Matteo Pastorelli. Dopo il dibattito sul palco, l’attore si è concesso alle domande del pubblico presente. Un simpatico siparietto quando Gino Faccia di Assergi ha ricordato il suo lavoro dietro le quinte nella mitica fagiolata girata nel Canyon dello Scoppaturo a poche centinaia di metri dal “Rifugio Fonte Vetica.

A circa 500 metri dalla strada, nel vasto brecciaio, nella Valle della Macina, è stata girata la mitica scena nella quale un gruppo di malviventi cuoce sul fuoco una pentola di fagioli e, per ben due volte, viene derubato delle cibarie dai pistoleri Bambino (Bud Spencer) e Trinita' (Terence Hill). Il sito e' diventato meta di pellegrinaggio di migliaia di appassionati che, nel corso della bella stagione, si ritrovano per uno scatto fotografico imitando le sembianze dei protagonisti del film.

Continuavano a chiamarlo Trinita', riuscito spaghetti-western del 1971, diretto dal regista Enzo Barboni, con la celebre coppia Bud Spencer e Terence Hill. A 50 anni dalla realizzazione, il film è diventato in Italia ed all'estero un vero cult della cinematografia, risultando tra i più visti in assoluto sul grande schermo nella storia del cinema italiano.

 



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