Il nostro borgo e “Assergi Racconta” in prima pagina sul Corriere della Sera

Il nostro borgo e “Assergi Racconta” in prima pagina sul Corriere della Sera. In un reportage della rubrica “Il bello dell’Italia” nella sezione “Scegliere il borgo”, il giornalista Luca Bergamin riferendosi al nostro sito, sottolinea “l’importanza di mantenere vivo un luogo che ha pagato un dazio salatissimo al sisma del 2009, significa anche narrarlo con mezzi contemporanei. L’autore del servizio mette in evidenza la figura di Angelo Acitelli, artista poliedrico che dipinge, scolpisce, scrive poesie, attaccatissimo ad Assergi. E Vincenzo Zenobi che nonostante non sia originario di Assergi, non potrebbe mai separarsi dal suo borgo, che è anche la fonte di ispirazione per le tante creazioni nella bottega artigianale del centro storico. Nello stigmatizzare la bellezza delle nostre montagne, ricorda che anche Giovanni Paolo II, che ne era appassionato, lasciava ogni tanto Roma per dedicarsi allo sci, facendosi accompagnare da Bruno Faccia, iconico maestro di sci del Gran Sasso.

Un grande spot per la frazione di Assergi e i suoi abitanti:

Assergi, il faro del Gran Sasso che ha resistito al terremoto con l’arte e la fisica

- di Luca Bergamin -

Alzare lo sguardo verso l’alto, al Corno Grande e al Corno Piccolo, è un esercizio del collo inevitabile, che fa correre il rischio di sbandare quando si guida verso Assergi da L’Aquila. La montagna più alta degli Appennini, infatti, possiede la forza calamitante di un faro grigio e bianco, fatto di calcare, dolomia e marne per accedere al quale bisogna attraversare verdi colline di origine morenica, lasciarsi cullare dalla piana illusione di Campo Imperatore ove pascolano le greggi. E soprattutto è necessario e opportuno passare dal borgo di Assergi, frazione della vicina città vilipesa ma non piegata dal terremoto di dodici anni fa che ha cambiato il volto e azzerato la vita anche di questo microcosmo accerchiato da mura risalenti all’anno Mille che hanno però resistito, come appunto Assergi. Certo, le case in gran parte, seppur viste dall’esterno non diano l’idea della precarietà, non sono agibili per le ferite alle strutture portanti, però qualcuna è rimasta in piedi. E soprattutto persiste la vita del paese che i suoi 400 abitanti non hanno mai abbandonato, anzi cercano di fare conoscere ancora e sempre come il borgo per antonomasia del Gran Sasso.

Angelo e Vincenzo, artisti di natura e tradizioni

Il massiccio sta là sopra a vegliare sulla resilienza di persone come Angelo Acitelli, artista poliedrico che dipinge, scolpisce, scrive poesie, attaccatissimo ad Assergi e ai Monti della Laga che lo circondano. Soprattutto Angelo ama gli animali che osserva, ad esempio i volatili, dando loro un’anima in legno. Le sue opere raccontano il paesaggio intorno ad Assergi, la forza invincibile della natura. Anche Vincenzo Zenobi non potrebbe mai separarsi dal suo borgo, che è anche la fonte di ispirazione per le tante creazioni nella bottega artigianale del centro storico. Poliedrico, versatile, recupera oggetti, restaura mobili, crea installazioni anche coi fiori nelle vie, in Piazzetta Carrozzi. Del resto, dentro e fuori le mura circolari vi sono piccole meraviglie: tre porte ad arco a sesto acuto, la torre dell’orologio, la chiesa di Santa Maria Assunta costruita nel XII secolo dalla romanica facciata, il Convento di Santa Maria in Valle che adesso ospita la sede del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

 

I racconti di Antonio, che uniscono chi abita lontano dai Monti della Laga

Mantenere vivo un luogo che ha pagato un dazio salatissimo al sisma del 2009, significa anche narrarlo con mezzi contemporanei, come fa Antonio Giampaoli. Il suo sito Assergi Racconta costituisce un viaggio nel passato e nella quotidianità non solo di questo paese ma anche delle piccole realtà limitrofe come San Pietro della Ienca, l’Eremo di San Clemente e quello di San Franco, la Grancia di Santa Maria del Monte. «Abbiamo superato i tre milioni di utenti che si collegano da tutto il mondo, cerchiamo di fungere da cordone ombelicale per tutti gli assergesi lontani dal paese. Io mi occupo della sicurezza ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso appartenenti all’Istituto nazionale di fisica nucleare». La presenza fissa di ricercatori e studiosi contribuisce a rendere vivo Assergi in tutte le stagioni dell’anno, insieme a quella degli escursionisti che salgono in funivia o in automobile sin sulla vetta del Gran Sasso per dedicarsi al trekking lungo i sentieri che salgono al Pizzo Cefalone dal quale il Corno Grande si mostra sempre e ben volentieri.

 

Trekking in autunno e sci in inverno, come faceva Giovanni Paolo II

Nei mesi invernali, poi, si vive il tempo bianco e candido dello sci: anche Giovanni Paolo II, che ne era appassionato, lasciava ogni tanto Roma per dedicarsi a questo hobby, facendosi accompagnare da Bruno Faccia, iconico maestro di sci del Gran Sasso. «Un giorno fui chiamato per accogliere un ospite importante, alle sette di mattina, alla base degli impianti. Era lui e feci davvero fatica a gestire l’enorme emozione. Ma l’imbarazzo durò solo pochi minuti. Poi si cominciò a sciare con questo signore ancora giovane e dal fisico atletico, giacca a vento bianca e pantaloni neri, e tutto sembrò incredibilmente normale se non fosse stato per la presenza dello staff che lo aveva accompagnato e seguiva a distanza, con discrezione, i suoi movimenti». Assergi è fatto appunto di persone come Angelo, Vincenzo, Antonio e Bruno che testimoniano ogni giorno la forza di questo paese a 900 metri di altitudine, dove un tempo abitavano soltanto pastori, che ha saputo seguire l’evoluzione nel tempo di chi si approccia al Gran Sasso e ai Monti della Laga, mantenendo fede all’amore per la terra, che nemmeno un terremoto come quello aquilano ha fatto venire meno, anche se buoni motivi per tradire questo sentimento non sarebbero mancati.

VIVERE AD ASSERGI
Nel centro storico le case agibili sono rimaste poche, eppure fuori le mura dell’XI secolo la vita continua. Qui non ci sono negozi di generi alimentari e non c’è una farmacia, bisogna spostarsi generalmente a Paganica per godere di questi e altri servizi. Eppure la vicinanza al Gran Sasso e il legame con questa montagna è tale da spingere molti abruzzesi a vivere in questa frazione che dista poco più di dieci chilometri da L’Aquila, di cui forma la nona circoscrizione. E’ la sede dell’ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (http://www.gransassolagapark.it/), e dei laboratori nazionali dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. A poco distanza dal borgo si trova la base della stazione di valle della Funivia del Gran Sasso d’Italia. Il sito http://assergiracconta.altervista.org/ è una guida continuamente aggiornata sulla vita del paese, dove si possono trovare abitazioni, fuori le mura, a prezzi agevoli. Chi ama la natura appenninica qui si troverà bene.

Luca Bergamin

Qui il link del servizio del Corriere.



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