Tagliata l’autonoma sistemazione

Giro di vite della struttura commissariale sull’autonoma sistemazione, con decurtazioni e cancellazioni del contributo. È quanto prevede un’ordinanza, a firma del vice commissario Antonio Cicchetti, arrivata nel giorno in cui la gestione dell’assistenza alla popolazione è passata nelle mani del Comune. Una direttiva che fissa anche nuovi criteri per l’assegnazione degli alloggi disponibili.
 Sul fronte dell’autonoma sistemazione, l’ordinanza stabilisce che l’erogazione della maggiorazione di 200 euro mensili cessa per tutti, sia per coloro che al censimento del 2009 avevano optato per la scelta della casa, sia per chi si era determinato a favore del Cas. Stop alla maggiorazione anche per single e coppie che avevano rinunciato alla casetta, nonché per tutti i richiedenti in lista-coda che hanno poi deciso di dire no all’alloggio. La maggiorazione, per loro, cessa dalla data di rinuncia ed è prevista la restituzione delle somme percepite.
 Secondo la direttiva, firmata da Antonio Cicchetti, «non hanno diritto al Cas, né i nuclei che rinunciano all’alloggio (Case o map), né i membri della famiglia che hanno detto no all’assegnazione, tranne nel caso in cui si tratti di un componente di un nucleo “compresso”, a cui non sia possibile offrire una casa di dimensioni adeguate». Inoltre, «non è più consentito l’incremento del Cas per nuovi nati, invalidi, e ultrasessantacinquenni».
 Novità anche per l’assegnazione degli alloggi via via liberi. Il provvedimento stabilisce «che le case disponibili saranno assegnate ai nuclei familiari che hanno avuto parere positivo in Commissione speciale socio-sanitaria. Poi alle famiglie che si trovano in strutture alberghiere e, quindi, ai coniugi che hanno lasciato l’alloggio dopo una separazione o ai nuclei, con diversa residenza anagrafica, aggregati per avere la casetta antisismica. Una volta completato questo giro, gli appartamenti saranno destinati alle famiglie con case E, F o in zona rossa, che hanno avuto un cambio dell’esito di agibilità dopo il censimento 2009». Quindi, «l’offerta sarà rivolta a coloro che al censimento hanno optato per il Cas; di seguito ai nuclei che, pur avendone i requisiti, hanno presentato il modulo del censimento tardivamente e che, per questo, sono stati esclusi dall’assegnazione. Infine, eventuali alloggi disponibili saranno destinati alle famiglie che hanno un contratto concordato di locazione».
 In caso di rinuncia, è prevista la perdita del diritto a qualsiasi forma di assistenza.
 La direttiva, valida per tutto il cratere, non consente, il passaggio da una forma assistenziale a un’altra, qualora ciò comporti un aumento di spesa per lo stato Stato.
 Fortemente critico con la Sge, il sindaco Massimo Cialente. «Non siamo stati neppure consultati. La struttura commissariale continua ad operare in modo maldestro, senza neppure conoscere la situazione in cui ci troviamo. Abbiamo 14 mila persone in autonoma sistemazione e, con la ricostruzione ferma, gli alloggi non bastano per tutti. Eppoi si continuano a cambiare le regole a partita in corso. A questo gioco al massacro noi non ci stiamo».

 



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