La festa di San Domenico a Cocullo cambia data - da quest'anno i serpari il primo Maggio

Posted by Antonio Giampaoli | 2012-04-27 | Commenti: 3 | Letto 989124 volte     Image Sample

Cambia data la Festa Patronale di San Domenico Abate come conseguenza delle disposizioni contenute nel dl 138/2011. Il Rito dei Serpari, nota in tutto il mondo, ogni anno muove imponenti
masse di pellegrini e di curiosi, nell'ordine di migliaia. L’Amministrazione comunale in nota rende noto:
"Si comunica che, in osservanza dell’art. 1, comma 24, del d.l. 138/2011, convertito dalla legge n. 148/2011, il Consiglio Comunale con deliberazione n. 50 del 26 novembre 2011 ha deliberato che, dal 2012, la Festa di San Domenico Abate - Rito dei serpari, Patrono di Cocullo, verrà spostata dal primo giovedì di maggio al primo maggio." San Domenico e i serpenti, San Domenico con i serpenti, un connubio possibile, anzi inscindibile per Cocullo. Da tempo immemorabile, ogni primo giovedì di maggio( ma da quest’anno il primo maggio), a mezzogiorno in punto, si ripete immutato un evento il cui significato va ben oltre la semplice apparenza: il gesto di porre delle serpi intorno alla statua di un santo esprime la soluzione della eterna opposizione tra il mondo naturale con tutte le sue insidie e il mondo umano costretto a difendersi per sopravvivere. San Domenico in tale circostanza incarna la figura eroica capace di conciliare i due mondi. San Domenico rappresenta una tipica figura del mondo medioevale: nacque nel 951 a Colfornaro, nei pressi di Foligno, e morì il 22 gennaio del 1031 a Sora, come risulta dai cronisti cassinesi, in particolare da Leone Ostiense. Visse nell’atmosfera della spiritualità monastica benedettina, dedito alla fondazione di eremi e di conventi in Abruzzo e nel Lazio come risulta dalle due “Vitae” antiche, uniche fonti storicamente attendibili, quella di Alberico di Montecassino e quella di Giovanni, diretto discepolo del Santo. San Domenico è, comunque una figura complessa che, al di là di una scarna agiografia di carattere ecclesiastico, si modifica, nel corso dei secoli, trasformandosi in un punto di riferimento molto forte per le popolazioni pastorali dell’Italia centrale. Diversi sono i patronati attribuiti a San Domenico e si diversificano in base alle aree cultuali con riferimento ai pericoli che minacciano le popolazioni locali: la difesa contro la febbre e la tempesta, nel basso Lazio; la difesa contro le odontalgie, le morsicature di serpenti, cani idrofobi e lupi nell’Abruzzo centrale.
A Cocullo, dove il santo passò intorno all’anno mille, i patronati si riferiscono sia agli esseri umani che agli animali domestici. Esistono due reliquie donate direttamente dal frate benedettino: un dente molare ed il ferro della sua mula.
Il primo, conservato in un reliquiario, viene baciato o posto sulla parte del corpo da guarire. Il secondo viene usato per “mercare” o solo toccare gli animali, in particolare le morre di pecore, per preservarli dai pericoli che la particolare natura dei luoghi rende più aspri e frequenti.

 


Guarda il video: I Serpari di Cucullo

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