Auguri dalla comunità di Assergi ad Antonietta Lalli che oggi compie 101 anni!

Antonietta Lalli ha raggiunto oggi l’importante traguardo dei 101 anni essendo nata nel lontano 1920. Gode ancora di buona salute.  L’evento lo festeggierà in famiglia, circondata dai figli e i nipoti. Antonietta ha i capelli d’argento e un cuore d’oro, sempre con il sorriso sulle labbra. Ha gestito insieme al marito Raffaele Giusti (scomparso nel Gennaio del 2011) il negozio di generi alimentari con annessa macelleria, fino al 1991. Fa parte di una dinastia di mugnai, Raffaele ha gestito l’antico mulino ad acqua di Assergi fino agli anni 70. Antonietta è una fucina di ricordi, anche dei tempi della guerra e dei bombardamenti. Un piacere stare ad ascoltare le sue storie, i suoi ricordi, i suoi aneddoti, che poi sono uno spaccato di Assergi e di un’Italia contadina che resta solo nei ricordi.
Un augurio speciale anche dalla redazione di “Assergi Racconta”

 

Sul lieto evento, pubblichiamo una riflessione che ci è stata inviata da Fernando Acitelli


TRA 100 ANNI e 101 C’È UN ABISSO
Mia cara zia Antonietta, lo stupore continua ed è di quelli che aiutano a vivere. C’è in questi momenti – cioè in quelli d’un compleanno sempre più valoroso - un’esaltazione del genere umano e delle sue meraviglie. Il “progetto umano” non si ferma e procede con le sue diverse identità. Da un punto ad un altro del pianeta è così: ultracentenari in Sardegna, quindi nel Caucaso ed è notizia di questi giorni che in Giappone gli ultracentenari siano un numero notevolissimo. Tu porti a distinzione Assergi. Ma non perché gli altri abitanti negli anni non l’abbiano fatto – ognuno ha portato il suo ritaglio di fatica e distinzione - ma perché tutti i tuoi giorni, attraversati e custoditi, formano un grande tesoro, che è poi quello della Vita e della Memoria. In te, nelle tue cellule che resistono e che si lanciano messaggi chimici ancora integri c’è tutta la storia del nostro borgo. L’infinitamente piccolo continua a lavorare come fosse appena sbocciato alla vita e, in questo, soprattutto i mitocondri sono fantastici.
I tuoi genitori ti osservano dall’alto: essi non sono riusciti in una tale impresa ma i tempi erano diversi e la fatica di quel vivere si conosceva bene. Ad interrogarti ne avresti di individui e storie da raccontare. Un altro grande libro della vita. Sarebbe come finire al museo del Louvre e non uscire più perché ogni dipinto ha una storia e ogni personaggio ritratto è riconducibile ad una identità. E per assorbirli tutti ci vuole tanto tempo ma la passione per la vita sta tutta lì: pazientare, osservare ed ascoltare. E noi siamo davanti a te a riflettere  E tutto questo è spettacolare.
Il tuo Louvre privato batte in te con il tuo cuore e i volti che hai conosciuto in vita riaffiorano ogni giorno, spontaneamente, senza che sia tu ad evocarli. Lo stesso accadeva con mia madre, tua cugina carnale. Erano delle apparizioni, delle “chiamate in scena” che riproponevano persone lontane e smuovevano lacrime. O almeno questo accadeva a mia madre e un po’ anche a me, e credo che essendo tua madre la sorella della madre di mia madre, i fatti debbano procedere nello stesso senso.
Immagino i tuoi momenti riservati, di riflessione a oltranza, le tue carezze visive, lo sguardo che si posa in un angolo il quale diviene, a quel punto, un universale. Un luogo inimmaginabile, cioè puro, distaccato dalle vicende terrene. Con questo compleanno hai agganciato il buon Arcangelo Giacobbe, nostra cara persona, e adesso insidi da vicino tua cugina Ada, la quale, senza il terremoto del 2009, si sarebbe spinta oltre i 103 anni.
A questo punto, chissà perché, mi vengono in mente le fotografie del grande Nadar, il cui Studio a Parigi era in Boulevard des Capucines 35. Tra le tantissime fotografie che costui scattò per uomini di lettere, artisti in genere e scienziati, ce n’è una che mi ha sempre colpito, quella del chimico Eugène Chevreul, che toccò i 103 anni di età e morì il 9 aprile del 1889. Diversi scatti di Nadar lo celebrano per l’eternità. Ma in Francia non erano casi isolati e il buon Fontenelle (Bernard le Bovier de Fontenelle), scrittore e avvocato, nacque nel 1657 e morì nel 1757. Dunque, miracoli della genetica anche in quelle epoche.
Ma ognuno ha la sua traiettoria nella vita, e a te, cara zia, non serve il pur geniale fotografo Nadar. Per te sono doni inimmaginabili i figli, i nipoti e tutti coloro che si prendono cura della tua persona e del tuo animo. Sei ancora una madre esemplare e lancio un evviva per i tantissimi giorni che dovrai ancora attraversare.

 



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