A POGGIO PICENZE PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI MONICA TAROLA - IL FIGLIO DEL SILENZIO

"IL FIGLIO DEL SILENZIO", A POGGIO PICENZE PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI MONICA TAROLA

 


Un libro che "nasce per rimettere le cose al loro posto, per riconquistare quella considerazione e quella dignità che i più forti avevano tentato di annientare". Si tratta de "Il figlio del silenzio" di Monica Tarola, che sabato 4 dicembre alle ore 18, sarà presentato presso la sala consiliare del Comune di Poggio Picenze.

Parteciperanno: l'autrice, Monica Tarola, il sindaco di Poggio Picenze, Antonello Gialloreto, il vicesindaco Mariangela Speranza, il vicepresidente vicario del consiglio regionale Roberto Santangelo, il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci e il professor Sandro Valletta. A coordinare l’incontro sarà infine la giornalista  Luisa Novorio.

Il "Figlio del silenzio" racconta una storia "di emarginazione e di ingiustizia, racconta una storia di solitudine, quella solitudine che lacera il cuore e l'anima".

"Un percorso iniziato con la disabilità, improvvisa, repentina e devastante del proprio bambino - spiega l'autrice -. Un bambino e la propria famiglia privati della propria dignità, messi all'angolo e allo sbando da una società, e non solo, che tende ad emarginare i più deboli. Un libro denuncia, in pratica, che abbraccia tutti i molteplici aspetti di questa assurda e complessa società: scuola, famiglia, sanità, istituzioni e rapporti umani. Anzi, disumani. Grazie a nessuno, grazie solo alla resilienza della famiglia, oggi lo si può raccontare e denunciare. Che mai più a nessuno accada. Mettiamoci il cuore in tutto ciò che facciamo".

Quella a Poggio Picenze è, per Monica Tarola, la 34esima presentazione del volume nei comuni abruzzesi.

"Del tema della disabilità se ne parla spesso, ma servono effettivamente risposte concrete a partire dalla comunità - dichiara il sindaco Gialloreto -. Siamo per questo felici di ospitare anche a Poggio Picenze la presentazione del libro 'Il Figlio del silenzio', con l'obiettivo di esprimere partecipazione e, nel nostro piccolo, rendere la nostra realtà aperta e inclusiva, attraverso gesti tangibili, evidenti e diretti".



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