Funicolare e problemi di viabilità a Roio

- di Fulgenzio Ciccozzi -

 

Del progetto di collegamento via fune (Ovovia) tra Roio e L’Aquila si parlava già dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, anche se il punto di partenza previsto dal capoluogo era il Megaparcheggio di Collemaggio e non la Stazione Ferroviaria. Il progetto attuale si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione urbana attraverso la valorizzazione del trasporto pubblico ove incentivarne l’utilizzo attraverso mezzi di spostamento innovativi in modo da offrire una maggiore sicurezza ai cittadini riducendo il traffico veicolare. Corre comunque l’obbligo di fare alcune considerazioni. Il tracciato indicato nel documento di progettazione preliminare risulta essere molto impattante per  il colle di Monteluco (già gravato dai tralicci di telefonia mobile e radiotelevisivi) che verrebbe attraversato di netto toccando il suo apice nei pressi della facoltà di ingegneria per poi scendere e concludersi alla stazione finale che ricadrebbe nei pressi del Parco della Rimembranza, a ridosso del paese di Roio Poggio, luogo di commemorazione dei caduti di guerra e particolarmente caro ai locali. Va da sé che risulterebbe nulla l’utilità per gli abitanti dei paesi del circondario e per i fruitori dei Progetti CASE e  MAP disseminati  nella vallata, sia per le oggettive lungaggini di percorrenza sia per gli eventuali costi del tragitto; tutto ciò renderebbe vano il piano di riduzione del traffico veicolare extraurbano della zona. Senza considerare che, qualora si voglia offrire questo servizio ai molteplici centri abitati dell’altopiano (ma non mi pare questo il caso), andrebbe realizzato un parcheggio in loco, abbastanza ampio da contenere un cospicuo parco  macchine, con conseguente ulteriore consumo di suolo. Nonostante le tarde riflessioni in merito, si presuppone quantomeno utile una revisione del tragitto e delle stazioni o della stazione di arrivo a Roio, tenendo conto oltre che dell’Università anche dei collegamenti con le frazioni e con i progetti abitativi provvisori del comprensorio dell’altopiano, anche in relazione al raggiungimento dei punti nevralgici del capoluogo dalla Stazione Ferroviaria per non trasformare un semplice tragitto in un vero e proprio viaggio. Benché il progetto sia meritorio negli obiettivi, nella sostanza si presuppone essere poco praticabile in considerazione dell’effettività utilità di cui beneficerebbe l’intera comunità roiana della quale bisogna pur tener conto, sia nei pareri negativi sia in quelli positivi. Nonostante il tortuoso iter dei procedimenti, è necessario fare quantomeno una riflessione e valutare se sia possibile realizzare uno studio alternativo rivolto a un sostanziale miglioramento del percorso viario esistente, coadiuvato da un efficiente servizio di bus elettrici, e trovare un altro punto di transito che consenta di superare la strettoia e le file interminabili che a volte si formano nel passaggio a livello posto a ridosso della chiesetta della Madonna del Ponte.



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