La non Ricostruzione della chiesa di S. Maria del Presepe detta del Castello

- di Raffaele Alloggia -

 

Tra le 7 chiese di maggiore entità a Paganica, solo la chiesa di S. Maria del Presepe detta del Castello, la cui proprietà è del Comune dell’Aquila, non ha ancora un progetto per la sua ricostruzione in seguito al terremoto del 2009, mentre il Rione Colle dove è situata la chiesa, parecchie famiglie sono già tornate ad abitare nelle loro case.

La Fortezza con le sue mura di cinta, furono edificate a difesa dalle “Compagnie di Ventura”, a seguito del diploma del 14 gennaio1364 rilasciato dalla regina Giovanna I D’Angiò, in virtù di un privilegio riservato ai Castelli che contribuirono alla fondazione dell’Aquila.  

Il 16 giugno 1424, la Fortezza fu rasa al suolo dalle milizie aquilane di Antonuccio Camponeshi solo 14 giorni dopo le “Bone Novelle” del 2 giugno, a seguito della vittoria della Città, su Braccio da Montone.

La chiesa del Castello ha da sempre rappresentato l’emblema di Paganica. Come un’Acropoli è posta su un colle al centro del paese, edificata nel 1605 quale elemento identitario del paese, proprio sulle rovine e con le stesse pietre della Fortezza del Castello, fu fortemente voluta dal Vescovo dell’Aquila Giuseppe De Rubeis, natio di Paganica.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi utilizzarono la chiesa come stalla per i loro cavalli.

Una lunga storia da raccontare; motivo per cui i paganichesi e in particolare gli abitanti del Rione Colle, hanno sempre tenuto molto al cuore la chiesa del “Castello”, tanto che, appena gli fu possibile, in un periodo forse il più nero della nostra storia, con una lettera del 14 luglio 1945, a Paganica si costituì un Comitato per promuovere una raccolta fondi per lavori di restauro della chiesa.

Così si legge nella lettera indirizzata al Comune dell’Aquila: Per lodevole iniziativa di alcuni naturali del luogo, si è costituito in questo centro un comitato per promuovere la raccolta di fondi con i quali provvedere alle spese per i lavori di “restauro della chiesa di cui all’oggetto. Poiché trattasi di immobile di proprietà comunale, cui i locali naturali tengono in maniera particolare e che l’incuria della passata Amministrazione ha ridotto in stato oltremodo deplorevole, si prega codesta Amministrazione centrale voler rilasciare il necessario nulla osta, acché il predetto Comitato possa senz’altro iniziare la sua opera”.
Il 20 luglio il Sindaco autorizza “per quanto di propria competenza!

Già prima del terremoto, per forza maggiore, la chiesa (sconsacrata) veniva utilizzata per la festa degli anziani, per l’esibizione di associazioni corali, per spettacoli teatrali, ecc.

Visto l’orientamento dell’Amministrazione Comunale volto ad abbattere il Centro Polifunzionale, ebbene sapere che Paganica non ha spazi pubblici coperti che possano ospitare più di una sessantina di persone. Il recupero dei grandi spazi della chiesa del Castello potrebbero sopperire a questo deficit che si protrae da sempre nella Frazione più grande e popolosa del Comune dell’Aquila.

Oggi credo di poter dire, che rispetto al passato, le cose sono un po’ diverse, non dobbiamo questue, ci sono i fondi pubblici per la ricostruzione ed eventualmente si potranno attingere risorse anche dal PNNR, ma non è concepibile che a 13 anni dal sisma non si muova ancora nulla.
 A Paganica non ci sarà ricostruzione se non sarà ricostruito il “Castello”, il suo Emblema!

 



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