Ci scrive un Assergese negli Stati Uniti...Commento di Gianluca Barone

Bellissima lettera che ho il piacere di commentare e della cui pubblicazione, che ne ha permesso una fruibilità universale, mi congratulo. Nelle parole di questa breve epistola, è facile ritrovarsi, almeno per chi abita lontano e vede i propri luoghi natii cambiare negli anni lentamente, ma in modo inesorabile. Sembrano alberi che perdono le foglie durante l'autunno, i nostri paesi, con quelle case ormai così vecchie e vuote. Ed ogni anno che passa una foglia cede, si stacca, dondola nell'aria e tremolando si accascia sul manto dei ricordi passati. Ma per loro la primavera non verrà...La coltre di neve che oggi li copre è metafora triste del loro destino e del congelamento che li rende sempre più deserti e silenziosi... Esiste una soluzione a questo lento decadimento? Non lo so: forse il turismo, quello vero, quello vicino alle identità dei luoghi visitati, quello che incita a non abbandonare le tradizioni. Sì, forse questa soluzione potrebbe funzionare: almeno è una speranza! Grazie e a presto! Gianluca Barone Abruzzo Up n' Down

2012-02-07 - AbruzzoUpnDown

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