Stupro di gruppo su giovanissima a Pizzoli

Si era fidata di lui e, insieme, erano usciti fuori per stare più tranquilli. Non immaginava che di lì a pochi istanti la sua vita sarebbe stata stravolta: violentata selvaggiamente e lasciata in una pozza di sangue, in balìa della neve e del freddo gelido. Ha dell’incredibile lo stupro, subìto da una studentessa universitaria di Tivoli di 23 anni, da parte di un giovane conosciuto poco prima nella discoteca Guernica di Pizzoli, e sul quale stanno indagando i carabinieri della stazione di Pizzoli, insieme a quelli della Compagnia e del Reparto operativo.
Tutto inizia come una normale serata, quella di ieri l’altro, da passare in una discoteca, appunto quella di Pizzoli gestita da Luigi Marronaro. Lì l’aggressore, che al momento non ha ancora un nome ed un volto, ha conosciuto la sua vittima. Alla fine della serata, con una scusa, l’avrebbe riaccompagnata fuori dal locale, nel parcheggio antistante. Lì, una volta assicuratosi di essere rimasto solo con lei, e approfittando del luogo appartato, l’avrebbe violentata, più volte, prima di abbandonarla al suo destino, che si è per caso incrociato con quello del titolare del locale notturno che, al momento di chiudere il locale, si è accorto di quella ragazza a terra in uno stato di incoscienza e sporca di sangue. E’ stato lui che ha fatto scattare la macchina dei soccorsi, ed è stato lui che prima dell’arrivo del personale medico del 118 e dei carabinieri della stazione di Pizzoli, diretti dal maresciallo Alessandro Silvi, l’ha messa al riparo dal gelo (la temperatura era ben al di sotto dello zero), offrendole conforto.
La ragazza è stata trasferita in gravi condizioni all’ospedale dell’Aquila per essere sottoposta ad intervento chirurgico. Ora è nel reparto di ginecologia, assistita dai genitori e da una psicologa.
Sul fronte delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Mancini, i carabinieri si sono mossi anche con esperti del reparto di investigazioni scientifiche.
Il proprietario del locale ed il personale addetto alla sicurezza hanno raccontato agli investigatori come la ragazza ed una sua amica (anche lei di Tivoli) avrebbero fatto conoscenza con tre giovani militari appartenenti al 33. reggimento di artiglieria terrestre Acqui dell’Aquila. E proprio con uno di loro la studentessa avrebbe avuto un flirt. Particolare su cui gli inquirenti si stanno concentrando. Sui pantaloni del ragazzo sarebbero state rinvenute macchie di sangue, così come nel parcheggio. Il militare è stato bloccato dagli addetti alla sicurezza quando era ancora all’interno del locale. Parlando con i carabinieri il giovane avrebbe negato lo stupro: ha respinto ogni addebito spiegando che si è trattato di un rapporto consenziente. Al gestore e ai buttafuori del locale che lo avevano avvicinato per primi avrebbe detto «l’ho solo baciata». Ora la sua versione dovrà essere confrontata con quella della vittima e con gli esami tecnico scientifici. Nessun provvedimento di fermo è stato emesso. I carabinieri hanno ascoltato una quindicina di persone, ed altre ne ascolteranno Nessun particolare, infine, è emerso dal racconto dell’amica della studentessa, che trovandosi all’interno della discoteca non si sarebbe accorta di nulla.



Condividi

    



Commenta L'Articolo