PROCESSO GRANDI RISCHI, IL GIORNO DI BERTOLASO

"Ancora oggi penso alle vittime del terremoto- Il mio sentimento verso L'Aquila è di grande amore". Si è conclusa così l'apparizione di Guido Bertolaso, l'ex capo della protezione civile indagato nel processo alla Commissione Grandi Rischi in carica nel 2009 accusata di omicidio colposo plurimo perché non avrebbe dato informazioni adeguate sul pericolo sismico. L'interrogatorio di Bertolaso davanti al tribunale dell'Aquila era iniziato con una battuta. "Quindi posso anche non dire la verità?", aveva detto Bertolaso che non è solo testimone in questo processo ma anche indagato in un procedimento correlato. Prima di rispondere al pm Bertolaso è stato formalmente informato dal giudice del Tribunale dell'Aquila di essere indagato in un procedimento connesso e alla domanda del giudice ha detto di non volersi avvalere della facoltà di non rispondere. "Quindi non devo leggere questa formula?", ha chiesto Bertolaso, riferendosi al giuramento che viene recitato dai testimoni. "Quindi posso anche non dire la verità?", ha chiesto alla conferma, replicando con una smorfia all'assenso del giudice. Bertolaso, rispondendo al pm, ha spiegato il funzionamento della Protezione civile ed ha spiegato di avere convocato la commissione grandi rischi dati gli allarmi che si susseguivano da mesi per lo sciame sismico che interessava l'Aquilano poi sfociato nella scossa mortale del 6 aprile 2009. "Vi era una situazione di disagio e panico e la convocazione della commissione ho ritenuto che fosse la più adeguata per dare risposte".

 


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