Nuovo Itinerario Bonatti sul Gran Sasso

Un gruppo di appassionati del Gran Sasso della Onlus Perigeo, Davide Peluzzi, Luigi Grimaldi e il gruppo Explora (Maurizo Felici, Federico Spada, Giorgio Marinelli e Maria Pia Melonari) ha ideato un tracciato nella parte più selvaggia del gruppo del Gran Sasso e lo ha dedicato a Walter Bonatti il grande alpinista ed esploratore scomparso il 14 settembre scorso; Bonatti conosceva bene ed amava il Gran Sasso, e lo aveva girato a lungo assieme al suo amico, la guida alpina Lino D’Angelo.

È un percorso che passa in alcuni degli angoli più selvaggi e meno frequentati del gruppo attraversando, con difficoltà anche alpinistiche, una gran parte della catena occidentale.

Il sentiero parte dal paese di Nerito (q. 830 m), sede del Centro Escursionistico del Parco del Gran Sasso - Monti della Laga, passa per i boschi di faggio della cresta del monte Cardito (q. 1700 m) e poi prosegue verso le pendici settentrionali del monte Corvo; qui si affronta il primo tratto alpinistico, la salita al monte Corvo per il monte Mozzone, massiccio e roccioso gendarme (tratto PD, si scavalca la cima del Mozzone, 2300 m). Dal Mozzone si prosegue per la cima di m. Corvo (2623 m) per poi ridiscendere sulla via normale di questa cima sino alla sella di m. Corvo, da cui si affronta la rocciosa cresta nord della Cima di Malecoste (secondo tratto alpinistica, PD). Dalla cima di Malecoste (2444 m) si segue la lunga cresta delle Malecoste fino a Campo Imperatore, scavalcando cima Wojtila (2425 m) e pizzo Cefalone (2533 m), da cui si scende al valico della Portella e al passo del Lupo, per arrivare infine al piazzale della funivia di Campo Imperatore (2100 m).

Quella del gruppo Explora è un’iniziativa interessante e bella, un bel modo di celebrare quello che forse è stato assieme a Messner il più importante alpinista italiano, nonché un grande esploratore e appassionato della natura più selvaggia.

Il percorso Bonatti nella sua interezza sarà presentato in un convegno che si terrà in una località dell’Abruzzo a breve, nella speranza che l’iniziativa susciti l’interesse che merita tra gli appassionati di montagna e di natura non ancora del tutto antropizzata.

 



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