LA STAZIONE ORNITOLOGICA DI CAMPO IMPERATORE AL CONVEGNO INTERNAZIONALE PER LO STUDIO DEL CULBIANCO

L’Aquila 20/02/2012 - La Stazione Ornitologica d’alta quota di Campo Imperatore ha presentato i propri studi sul Culbianco (Oenanthe oenanthe) all’importante convegno internazionale Wheatear Network, tenutosi in Germania, a Wilhelmshaven, organizzato dallo Institute of Avian Research Vogelwarte Helgoland. Al convegno hanno partecipato i più importanti gruppi di ricerca, Centri di Inanellamento ed autorevoli Università che si occupano dello studio del Culbianco in ambito internazionale, provenienti da Austria, Belgio, Canada, Croazia, Inghilterra, Italia, Germania, Olanda e Svizzera.

L’Italia è stata rappresentata dalle Stazioni di Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e dalla Riserva Naturale Statale di Ventotene e Santo Stefano (Isole Ponziane, Latina). Entrambe nel futuro opereranno in relazione al programma Wheatear Network nell’ambito della rete di monitoraggio del Culbianco in Europa, attività che in Italia è seguita dal Centro Nazionale di Inanellamento dell’ISPRA in qualità di referente scientifico.

La Stazione Ornitologica di Campo Imperatore, che esercita grazie all’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di L’Aquila del Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale Gran Sasso Laga e con il coordinamento del Centro Nazionale di Inanellamento dell’ISPRA, è giunta al decimo anno di attività e per essa la partecipazione al convegno costituisce pertanto un’ulteriore conferma dell’eccellenza raggiunta negli studi sull’avifauna d’alta quota e di come l’attività di monitoraggio da essa svolta in un sito unico per valore ambientale, costituisca sempre più un punto di riferimento in ambito nazionale ed internazionale.

Il monitoraggio coordinato dello stato di conservazione del Culbianco su vasta scala realizzato attraverso il progetto Wheatear Network è finalizzato soprattutto ad ottenere, tramite la tecnica dell’inanellamento, dati di tipo qualitativo sugli aspetti biologici e fenologici della specie, fondamentali per valutare piani di protezione ad ampio spettro delle aree di nidificazione in Europa, nonché del sistema dei siti di sosta lungo le rotte di migrazione e dei quartieri di svernamento africani.

L’attivazione del nuovo ed impegnativo programma di ricerca e monitoraggio, coordinato sotto l’egida dell’EURING (Unione Europea per l’Inanellamento, www.euring.org) offrirà ulteriori opportunità di approfondire e di comprendere l’importanza del comprensorio del Gran Sasso per la conservazione della biodiversità europea e di chiarire, tramite l’utilizzo di tecnologie ed analisi innovative, i parametri demografici che governano la popolazione dei Culbianchi abruzzesi.
 



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