PERDONANZA 2022: PAPA FRANCESCO E L’OMAGGIO ALLA MADONNA DI ROIO

PERDONANZA 2022: PAPA FRANCESCO E L’OMAGGIO ALLA MADONNA DI ROIO


- Di Pierfrancesco Gigante -


La notizia è confermata, creando fermento ed entusiasmo tra i fedeli. ll prossimo 28 agosto, sull’altare papale che sarà allestito sul sagrato della Basilica di S. Maria di Collemaggio per la celebrazione della Messa, presieduta dal Santo Padre Francesco, prima dell’apertura della Porta Santa di Collemaggio, sarà posta l’immagine della Madonna di Roio. Grande è la devozione degli Aquilani per la sacra effigie, tanto che l’Arcivescovo dell’Aquila Carlo Confalonieri, domenica 15 ottobre 1944, sull’onda dell’entusiasmo per la devozione e il voto popolare verso la Madonna del Santuario di Roio, con rito solenne nella piazza del Duomo dell’Aquila “poneva sul capo del Divino Bambino e della Madre Sua l’aureo diadema”: due corone forgiate da un orafo aquilano con l’oro offerto dal popolo, benedette personalmente il 9 ottobre da Pio XII. Il prossimo 28 agosto, dunque, Papa Francesco sarà il terzo Pontefice a venerare la Madonna di Roio dopo San Giovanni Paolo II che visitò il Santuario di Roio il 30 agosto 1980 e Benedetto XVI, il 28 aprile 2009, durante la visita alla Città devastata dal sisma del 2009, quando consegnò la Rosa d’oro alla effige di Maria, consacrandola a protettrice della città dell’Aquila.
Un momento emozionante, che riempie i cuori di gioia e di orgoglio, ma che di sicuro apre spazio a doverose riflessioni spesso finite nel dimenticatoio. Il simulacro Mariano, infatti, è uno degli ultimi “sfollati” Roiani rimasti, ancora in attesa di tornare a casa dopo il sisma del 2009. Dopo la prima trance dei Lavori che hanno interessato il Santuario della “Maria della Croce”di Roio, terminati ormai nel 2017 (grazie ad un contributo di 1 milione e mezzo di Euro, messo a disposizione dalla Regione Liguria) e che avevano interessato la componente strutturale dell’antico edificio e il restauro delle sue superfici voltate (risalente ,dagli archivi, al 1625) ad oggi i tempi per la riconsegna del Santuario alla comunità restano avvolti nel mistero. Le sporadiche aperture straordinarie, avvenute grazie all’interessamento dei vari Comitati delle Feste Patronali e sempre raccolti con ampia disponibilità dalla Sovraintendenza, responsabile del sito, hanno dimostrato, in numeri e presenze, quanto sia forte il legame del Paese al luogo di culto, storicamente
punto nevralgico e caposaldo identitario dell’intero tessuto sociale Roiano, nonché luogo di interesse e meta di Pellegrinaggio di devoti dalla città e non solo .
Nonostante lo stanziamento di circa un milione di fondi CIPE (avvenuto nel 2017) e considerata ,senza alcuna sottovalutazione ,la delicatezza e la complessità degli interventi rimanenti (necessario completare il restauro dal cornicione di imposta delle volte a terra, compresa la zona dell’altare principale con i marmi, gli stucchi, gli intonaci, alcuni lacerti di affresco) è inaccettabile che ,al netto di tutto questo, le uniche notizie certe a riguardo siano solo promesse e vane speranze che si susseguono da anni senza che si riesca a giungere ad una concreta soluzione dell’intervento.
L’auspicio è che questa nuova visibilità determinata dall’evento che ci si appresta a vivere, possa essere un viatico attraverso il quale ribadire e sottolineare questa doverosa istanza, restituendo dignità e attenzione ad un patrimonio storico -culturale riconosciuto universalmente che meriterebbe un’attenzione più costante e lungimirante anche in ambito locale.



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