Ancora Bufera sul Gran Sasso! Paura per i due dispersi

Da un rifugio di fortuna, una nicchia ricavata tra la neve, con il cellulare ha cercato il conforto degli amici. Sul proprio profilo facebook, un omonimo ha pubblicato un post scrivendo: «Tieni duro». Sono ore di apprensione e di paura per le sorti di Paolo Scimia e Massimiliano Giusti, entrambi dell’Aquila, il primo di 34, il secondo di 37 anni, entrambi appassionati di montagna. Ma è per Giusti che i soccorritori temono di più in quanto dalle 14 di ieri si sono persi i contatti che al contrario anche se altalenanti non sono mai cessati per l’altro disperso.
Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, i due amici, approfittando della bella giornata soleggiata, hanno deciso di effettuare una escursione sul Gran Sasso ma sorpresi dall’improvvisa bufera e dalla nebbia si sono separati. L’allarme è stato lanciato da Scimia. Intorno alle 14 Giusti si trovava sul Corno Grande, la vetta più alta del Gran Sasso e degli Appennini, vicino alla famosa Crocetta mentre Scimia in prossimità del rifugio Garibaldi. Ma mentre quest’ultimo è riuscito, nonostante il peggioramento delle condizioni meteorologiche, ad arrivare proprio davanti al rifugio, senza poter entrare per la presenza di un grosso cumulo di neve che gli ha impedito di entrare, per il compagno di traversata si sono perse le tracce. Il cellulare è diventato irraggiungibile.
Coordinati dalla prefettura dell’Aquila, a cercare i due dispersi, i militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila (Sagf), gli agenti del corpo forestale dello Stato, i volontari del Soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo (Cnsas) dell’Aquila e i carabinieri della stazione di Assergi. Arrivati a Campo Imperatore, i soccorritori hanno tentato di «attaccare» in direzione dei due dispersi, facendo rientro poco dopo per le pessime condizioni: bufera, nebbia e vento forte che ha raggiunto i 110 chilometri orari.
Scimia non ha mai smesso di essere in contatto con i soccorritori i quali lo hanno invitato a ricavarsi una nicchia tra la neve per trovare un po’ di riparo, in attesa del loro arrivo. La sua bacheca di facebook è stata presa d’assalto dagli amici che hanno cercato in questo modo di stargli vicino. Dopo il tentativo di soccorso non andato a buon fine, i soccorritori hanno provato dall’altro lato, attraverso il personale del Cai di Teramo che è salito dall’altro versante. La visibilità pari allo zero hanno indotto i soccorritori a adoperare il gps per individuare il sentiero. «Per mezzanotte dovrebbe essere prevista una finestra di tempo migliore - ha annunciato Antonio Pace, responsabile della stazione dell’Aquila del Cnsas - tenteremo così di riprendere le ricerche». Il primo a essere salvato potrebbe essere Scimia, dicono i soccorritori alle 22: «Siamo certi che è vivo e che tra breve, mezz’ora, tre quarti d’ora, potremo raggiungerlo». Per l’altro disperso la situazione è più delicata in quanto si trova in vetta a poca distanza dal Corno Grande. Il peggioramento delle condizioni in vetta era stato previsto e annunciato dai siti meteo, ma è stato improvviso.

 



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