FILETTO DELL’AQUILA-ABRUZZO UN TURISMO DA SCOPRIRE…

FILETTO DELL’AQUILA-ABRUZZO

UN TURISMO DA SCOPRIRE…UN BORGO FRA VERDE, CULTURA E PAESAGGI NEL VERDE NEL PARCO DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA. (DAL TERREMOTO DEL 2009 ALLA PANTEMIA DEL 2020).

                                                                                                                                                          

- di Giovanni Altobelli -

Al turista avveduto, a chi ama le basse quote montane, allo storico interessato del piccolo patrimonio del 1400, un percorso turistico affascinante nei pressi di Filetto, tra i ruderi dell’antica Chiesa Vecchia, dedicata un tempo alla Madonna del Buon Consiglio, eretta sopra a una rupe e il verdeggiante “Vagnaturo” con lo zampillante “Schizzataro” a 860 s.lm.  “L’Edicola Mariana”, “Fonte Vecchia” e l’Abbazia di San Crisante e Daria del 1100, Santi protettori della frazione. Lo sguardo del viaggiatore che percorre la Roma-L’Aquila, può notare soprattutto nelle belle giornate di sole un piccolo paese, accasciato su un falso piano, a 1100 metri di altezza, immerso in parte nel verde dei boschi, sotto il massiccio del Gran Sasso. Giunti sulla statale 17 bis, al bivio di Camarda e Filetto, un cartello turistico indica la presenza delle Grotte e dell’Abbazia di San Crisante e Daria Sec. XII.  Percorrendo la provinciale 103 per 5 Km.  dopo una serie di piccoli tornanti in meno di cinque minuti si arriva a Filetto; un cartello di BENVENUTO accoglie il visitatore. Sono circa 200 persone che animano il luogo, dove si vive ancora di attività agro-pastorali. Animati dall’ospitalità della gente si può intraprendere una interessante escursione. Nel piazzale del monumento e le due piazze del paese si possono comodamente posteggiare le macchine. Attraverso il paese, a 150 metri a nord dell’abitato si è colpiti della diroccata costruzione in pietra, della già menzionata Chiesa Vecchia del 1400, “prossima ad una sistemazione monumentale, da parte della Soprintendenza dei Beni Ambientali Architettonici dell’Aquila” Da qui si può imboccare una strada interpoderale scendendo a valle c’è “L’Edicola Mariana”, detta “La Madonnella” del 1500. Potrebbe sembrare un piccolo rifugio, ma nel lontano passato era luogo di culto e di pellegrinaggio da parte degli abitanti del paese. Assorti del verde della piccola edificazione, lo scorrere dell’acqua della “Fonte Vecchia” prorompe. Fu costruita in pietra nel 1400,  la sua acqua da allora sgorga in quattro cannelle. Vicino un piccolo pilone, anch’esso in pietra a forma di lavatoio, un tempo meta delle affaccendate donne del paese. In questa zona esistevano , già dal primo medio-evo, insediamenti umani: Fossauto, Treo, Chiusa, La Vota e Fonte Bella. Proseguendo a sinistra giù per nella valle per 300 metri, l’incantevole verde panorama denominato: “La valle di Filetto” e i fitti boschetti sono preambolo sempre a sinistra si trova “Il Vagnatore”. Da una stretta gola sgorga una cascata d’acqua è “Lo Schizzataro” che inonda da 15 metri di altezza. Quelle piccole conche d’acqua, caldissima d’estate, che si formano con lo scroscio dell’acqua, invitano il turista ad una piacevole bagnata nella rupe, per qualche foto ricordo…Tornando un po’ indietro per riprendere il sentiero principale, gli escursionisti più audaci possono proseguire verso gli: “Insediamenti Rupestri” a quota 1110 metri, e se non arriva la stanchezza, proseguire verso il Monte S. Crisante a 1202 metri.  Gli insediamenti rupestri costituiscono 25 grotte rifugio, molte ricoperte dal terriccio che scende a valle costeggiano l’impervio sentiero che si inerpica lungo il monte al fianco del bosco. Queste caverne,  scavate nella roccia, hanno rilievi scavati dalla stessa pietra, su cui potersi riposare. Da quassù si può godere di uno scenario unico che caratterizza la zona. E forse anche gli abitanti di 2000 o 3000 anni fa si esponevano fuori dalle grotte insieme agli animali domestici a godere la natura. La fatica è tanta ma vale la pena di fare quest’ultimo sforzo: a 150 metri dalle grotte si trova: “Il Male Passo” a 1112 metri, proseguendo in avanti per circa 500 metri a destra, per raggiungere L’Abbazia di San Crisante e Santa Daria. Siamo ora a 1202 metri, l’affascinante Abbazia Normanna, dopo una breve sosta, si può consumare una piccola colazione e scattare qualche foto ricordo. Ora verso il sentiero nord si riprende la stradina per 400 metri per continuare per vedere in mezzo al bosco la “Fonte Cisterna” a 1242 metri,  da qui le direzioni sono due. Per gli escursionisti di bassa quota e per gli appassionati di equitazione e montain-bike, prendendo a destra il sentiero boschivo, ripulito di recente percorrendo 2550 metri si arriva in località “Riposo”, dove una strada interpoderale sfocia a Capo la Forca, di qui si trova“Piano di Fugno”, una distesa erbosa, pianeggiante, spezzata dal piccolo laghetto artificiale e caratterizzata nella bella stagione dai tanti animali al pascolo e durante l’inverno da una magnifica distesa di neve dove praticare lo scii da fondo. A questo punto l’ultimo piccolo gioiello turistico da visitare è la chiesetta dell’eremita S. Eusanio a quota 1402, costruita alla fine del 1500. Restaurata nell’agosto del 1994 dagli abitanti di Filetto. La chiesetta sia nel passato ma anche oggi e meta di sosta e di preghiera del Santo Itinerante anche di passeggiate religiose del Papa Giovanni Paolo II il 4 aprile 1995. Adesso il turista naturalista ed ambientalista, appassionato anche di storia potrà “finalmente” riprendere la strada interpoderale asfaltata  che conduce in mezz’ora a valle a Filetto e concedersi un buon assaggio di piatti tipici al ristorante, prima di riprendere le vie lasciate la mattina, rimane comunque l’emozione e la voglia di riprovarci ancora. Nel tardo pomeriggio, oltre a farsi una passeggiata nel piccolo borgo, si può visitare la chiesetta della Madonna delle Grazie a 500 metri lungo la Str. Prov.le per Pescomaggiore-Paganica. La strada per “Piani di Fugno Bivio Monte Cristo” è assai frequentata da tanti ciclisti, motociclisti e turisti in transito per Campo Imperatore. Oggi il borgo viene  ristrutturato da diverse ditte dopo il terremoto del 2009, ma sta soffrendo la pandemia in atto. I pochi abitanti rimasti, si augurano che questa pandemia finisca presto per ritornare come un tempo che fu. L’estate nella buona stagione o l’inverno durante le feste di Natale e Capodanno,  tanto è vero che ci sono tante piccole case da affittare…..trascorrendo una bella vacanza per riassestare il corpo e la mente.

 

                Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli

 



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