Canti alpini e lacrime per l’addio a Massimiliano morto sul Gran Sasso

(Da Il Centro) - «In qualsiasi momento questa nostra vita terrena finisce, abbiamo ancora davanti un lungo cammino da percorrere». Le parole di don Dante Di Nardo risuonano nella chiesa stracolma.
 E chissà quanti, tra i presenti, immaginano Massimiliano così, camminare sereno, con il suo sorriso verso la cima più alta. La montagna lo ha tradito, in una lotta impari.  Ma quella stessa montagna, che lui tanto amava, ora lo accoglie: «Lassù crescerà la stella alpina più grande, che nessuno potrà mai cogliere». Lo salutano così, alla fine della cerimonia funebre: con un ultimo pensiero e quel «ciao Massimiliano», accompagnato da un lungo applauso. Lo stesso che nasce spontaneo, facendo posto ai singhiozzi, quando sfuma la nota finale della preghiera “Signore delle Cime”, cantata dal coro della Portella.  Centinaia di persone. Dentro e fuori la chiesa di Pettino.
 Sono qui per Massimiliano Giusti, il giovane escursionista che ha perso la vita domenica scorsa sul Gran Sasso.
 È il giorno del dolore.
Un dolore che non trova risposte, sottolinea nell’omelia don Dante, soprattutto quando a essere strappata è una giovane vita.
 Il sacerdote vede Massimiliano già abbracciato con Dio.
Ma chi ha sofferto nell’attesa straziante, dopo la scomparsa dell’alpinista durante la bufera di neve che imperversava sul Corno Grande, pensa a un altro abbraccio: «La montagna ti ha tenuto nascosto per giorni, nelle sue viscere...Alla fine ha vinto lei. Ma lei sa che non è giusto... Tu eri solo contro il vento, il gelo, la notte... non avevate armi pari. A noi piace pensare che tu non abbia sentito il freddo e il gelo, scaldato dall’abbraccio dei tuoi nonni...”.
 Sono quattro le lettere lette alla fine della cerimonia.
E tutte piene di abbracci.
Per l’amico Massimiliano, che è stato «un puro di cuore».
 E per i suoi familiari: i genitori Ferdinando e Flora, il fratello Alessandro, la moglie Raffaella e la figlioletta.
Quando la bara portata a spalla esce dalla chiesa, un palloncino a forma di cuore e altri tre azzurri si alzano verso il cielo, che è diventato improvvisamente grigio.
 Nel piazzale tutti guardano in alto e tra la folla si notano le giacche rosse degli uomini del soccorso alpino che lo hanno cercato per ore e ore, quel giovane, e adesso lo salutano nel suo ultimo viaggio.

 


Guarda il video: L'ultimo saluto a Massimiliano

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