RIFUGIO GARIBALDI CHIUSO, IL CAI ''LAVORI IN CORSO''

Il rifugio Garibaldi, trovato chiuso nella serata del 26 febbraio scorso da Paolo Antonio Scimia, l'aquilano sopravvisuto all'escursione in cui ha trovato la morte l'amico Massimiliano Giusti, è chiuso per lavori di restauro e ristrutturazione. La conferma arriva dal presidente del Cai dell'Aquila, Bruno Marconi. Il club alpino gestisce quella e ad altre strutture situate sul Gran Sasso e spiega come il Garibaldi avesse il lucchetto "perché ci sono degli interventi di restauro, tanto è vero che all'interno sono presenti molte attrezzature e strumenti, come gruppi elettrogeni, necessarie per i lavori". Il secondo accesso al rifugio, invece, detto comunemente "porta sempreaperta" era completamente sommersa dalla neve. "Esiste il sempreaperto - spiega Marconi - ma senza una pala o qualcosa per eliminare la neve era impossibile accedervi in quanto era ricoperta". Nell'ultima domenica di febbraio i due alpinisti si sono avventurati per un'escursione in quota, tramutatasi in tragedia a causa dei repentini cambiamenti climatici. Bufera di neve, vento gelido e ghiaccio spinsero Scimia verso il Garibaldi nel tentativo di trovarvi riparo ma trovò la porta chiusa con il lucchetto. Successivamente Scimia, nonostante il maltempo, raggiunse il rifugio Duca Degli Abruzzi dove fu ritrovato dai soccorritori. Giusti, invece, che perse contatto dall'amico non riuscì ad orientarsi, finendo in un crepaccio in località Valle dell'inferno, dove ha trovato la morte.

 



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