Polemiche Sulle Macerie

 Il Comune dell’Aquila, per risolvere il problema delle macerie causate dal terremoto, centinaia e centinaia di tonnellate di detriti ancora in corso di quantificazione da parte degli stessi tecnici della Protezione civile, avvia una procedura d’urgenza. Del resto, liberare le strade e selezionare quel che resta dei palazzi e degli stabili abbattuti dal sisma è il primo passo per avviare una sia pur lenta e graduale ricostruzione della città. Un passaggio fondamentale. Un lavoro immane, un affare da 50 milioni di euro. A questo punto il Comune, attraverso una prima deliberazione del 19 maggio, individua il sito dove stoccare le macerie. Si tratta dell’ex cava della Teges nel territorio di Paganica, località Pontignone, immediatamente a ridosso del nucleo industriale di Bazzano. Vengono acquisiti i pareri necessari e viene attivato l’iter secondo la procedura d’urgenza. Il 29 maggio, dal Comune, parte una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla Protezione civile in cui si individua il soggetto affidatario, la T&P, una srl di proprietà dei fratelli Tirimacco, con sede all’Aquila. Si tratta della stessa azienda proprietaria del sito in questione.
 «L’ANOMALIA». Secondo chi contesta l’appalto, in primis il capogruppo Pdl in Regione Gianfranco Giuliante, qui si nasconderebbe la prima anomalia. «La ditta sa di avere il sito e che gli sta per capitare la fortuna della vita: un appalto da 50-70 milioni di euro. Ma fino al 30 maggio la ditta risulta inattiva, per poi riemergere e riprendere l’attività dal primo giugno, con presentazione della domanda alla Camera di Commercio. Perché le ditte attive non sono state prese in considerazione?». Secondo quanto si è appreso, sul mercato si erano concretizzate due offerte, una da parte di un’azienda del Chietino e l’altra da parte di un consorzio di imprese aquilane. Rappresentanti di alcune ditte escluse hanno presenziato, ieri, alla conferenza stampa di Giuliante a palazzo dell’Emiciclo. Diversa è la posizione del Comune. «La procedura di urgenza», ha spiegato l’assessore Alfredo Moroni, «ci ha consentito di andare avanti senza gara e non si poteva fare a meno di usare questa strada vista la situazione.



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