I SEMI DELLA FILOSOFIA (Di Giacomo Sansoni)

Ogni giorno, la donna,

a ripartorire il mondo,

perché l’uomo, possa giocarvi…

ad inventarlo.
 

DONNA

L’onnipotente Dio,

che possiede l’illimitata  tristezza,

di non essere altro,

dopo aver fatto il mondo,

c’impastò di terra e di sputo, e d’orgoglio,

poi si fermò a pensare,

a come invidiarci,

così fece la donna,

come tutti, nomade, della speranza;

la fece bella,

perché temesse l’amore

e la disperazione, che s’accarna;

succedanea dea, delle incarnazioni, la fece,

e, perché s’entrasse nel vestito della vita,

a chicchi di rosario, sgranò,

il tempo nel suo utero gemmario.

Con un vizio originiario, la fece

su cui, a strati,

si deposita la madreperla,

che la fa preziosa.

Padrona del peso e delle leggerezze,

la fece, e della rugiada,

che, a bolle, contiene l’amore,

che s’agogna e si teme,

che sole e deserto dilaniano.

Felice, la fece, nella tristezza

e triste nella felicità;

che infondesse felicità,

quando la si desidera,

e povertà, se si possiede;

la fece di vetro,

perché il sole, penetrandola,

a iride, ne declamasse la meraviglia,

fragile cristallo, quando oltraggiose mani,

ne fanno scheggia aguzza e scaglia,

che, lacera e taglia,

che sempre invocherà giustizia e sangue;

la fece di fuoco,

per le fredde notti,

di esagerate stelle;

la fece di ghiaccio,

perché, a scioglierne le rime,

s’inorgoglisse il calore,

la fece di aria e vento,

perché delle speranze fosse mulino;

la fece d’acqua,

perché, del cuore,

le liquide maree, patisse;

la fece nuda,

perché la malizia la vestisse,

donna che, quanto più si spoglia,

tanto più si nasconde e s’oscura.

Donna che, delle trasformazioni è regina,

e, se nel bozzolo, è bruco e morte,

quand’è farfalla, alla resurrezione spalanca le porte.

Donna, come lo zero in matematica,

magnifichi ogni cifra o la umili.

Donna pettini i pensieri ricci,

che gli uomini resero posticci.

Donna, perdonare sai,

ciò che dimenticar non vuoi,

così, negli specchi, in cui invecchi,

ad arare solchi, i buoi del rancore,

fermare non puoi.

Donna che, delle ore che ti dedicammo,

sai far opere non vane,

della vita conosci tutte le ore;

all’alba dipingi il mattino,

a sera, peschi il tramonto,

e lo trai a riva,

e sei come meridiana,

che solo conta le ore chiare.

Donna, entro la tua mano,

al gioco della filosofia, lasciasti l’uomo,

ad inorgoglirsi, non poco,

perché in fantasia,

ti raggiungesse in ogni luogo.

Donna sei fiore, margherita, rosa o tulipano,

che mai, apre corona invano;

donna sei contezza,

donna sei alterezza, sei risolutezza,

donna sei fralezza,

donna sei purezza, sei delicatezza,

donna, sei accortezza,

donna sei scaltrezza, sei destrezza

donna sei avvedutezza,

donna sei fermezza, sei fierezza

donna sei malizia,

donna sei astuzia, sei furbizia,

donna sei magia, sei malia,

donna sei donna…

…e così sia.

 



Giacomo Sansoni



Condividi

    



Commenta L'Articolo