Barca: ricostruzione troppo lenta Il ministro alla Camera: ci sono fondi per tre anni all’Aquila

. I fondi per i prossimi tre anni per la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni presenti nel cratere colpito dal sisma ci sono; ma per la rinascita dell’Aquila vanno accelerati i tempi e vanno garantite quattro cose fondamentali: trasparenza, comunicazione con i cittadini, rendicontazione costante dei lavori, e nuova governance dando, già da adesso, agli enti locali gli strumenti per operare in sostituzione della struttura commissariale che dovrebbe finire entro giugno.
 Lo ha detto il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ieri nel corso di un’audizione in commissione Ambiente della Camera, precisando di non essere interessato a coperture di spesa da qui ai prossimi 10 anni, «perché non avrebbe senso. Servono previsioni di costi, ha aggiunto Barca, «non numeri astratti».
 Fra i membri dell’ottava commissione della Camera, c’erano due deputati abruzzesi, entrambi del Pd, Giovanni Lolli, aquilano, e Tommaso Ginoble, di Roseto.
 Un comitato ristretto di questa commissione sta lavorando a un testo di legge unificato per la ricostruzione, basato sulla prposta di legge di iniziativa popolare, presentata all’epoca del governo Berlusconi, che aveva raccolto un’adesione bipartisan dei partiti divisi all’epoca fra maggioranza e opposizione.
 Lolli, che del comitato ristretto fa parte, ha commentato positivamente l’intervento del ministro Barca. «E’ positivo», ha detto il deputato del Pd, «che finalmente ci sia un’interlocuizione molto impegnata e autorevole da parte del governo sul tema della ricostruzione dell’Aquila. C’è una grande prudenza in Barca, che capisco. Prima di muoversi vuole avere chiaro il quadro generale della situazione».
 «Per migliorare il quadro della ricostruzione del dopo terremoto in Abruzzo», ha spiegato il ministro Barca a cui, due mesi fa il premier Mario Monti ha affidato il compito specifico di coordinare e accelerare gli interventi per la ricostruizione del capoluogo distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009, «serve un migliore sistema informativo e lo snellimento del sistema della governance».
 La trasparenza. «Un miglior sistema informativo, esauriente, affidabile e trasparente, è utile», ha detto il ministro, «per assicurare le giuste notizie sullo stato di attuazione fisica e finanziaria degli interventi. E’ poi anche necessario stabilire un flusso di comunicazione esauriente e tempestiva tra cittadini e Istituzioni, elaborare previsioni sulle esigenze di spesa nei prossimo anni e accrescere il rigore nella gestione delle risorse e nella realizzazione degli interventi».
 I ritardi. «Al 28 febbraio 20129, ha proseguito Barca, «la popolazione che non era ancora rientrata nelle proprie abitazioni ammontava a circa il 50% tra quella rimasta senza tetto dopo il sisma del 6 aprile 2009; di questa circa due terzi si trovava in situazioni alloggiative a carico dello Stato e un terzo fruiva di un contributo di autonoma sistemazione».
 «Ad oggi», ha ricordato ancora il ministro del governo Monti, «rispetto al totale stimato di costo dei progetti di ripristino da finanziare sono stati concessi contributi definitivi per il 42%. Secondo le previsioni della struttura tecnica di missione, vi sarebbero le condizioni perché, entro il 31 agosto prossimo, sia conclusa, da parte della “filiera”, l’istruttoria di tutte le domande di contributo per la ricostruzione di abitazioni».
 Barca ha poi aggiunto che per il solo comune dell’Aquila «è stato di appena il 29% il totale delle domande presentate che ha ottenuto il contributo definitivo per effettuare i lavori di edilizia privata».
 «E’ tutto ancora da avviare», ha detto ancora il ministro, «il processo di istruttoria delle pratiche finalizzate all’erogazione di contributi per la ricostruzione degli immobili privati situati all’interno dei centri storici. E questo perché i Comuni non hanno concluso la procedura di approvazione definitiva dei piani di ricostruzione, a differenza di 22, tra cui anche quello dell’Aquila, che hanno adottato piani di ricostruzione».
 «Sarebbe infine in fase avanzata», ha aggiunto, «il processo di istruttoria delle pratiche per l’erogazione di contributi per la ricostruzione delle case private situate al di fuori dei centri storici».
 La lentocrazia. «A lungo le carte relative al terremoto dell’Aquila sono ristagnate sui tavoli dei tecnocrati», ha detto Barca. «C’è poi un problema di fluidità limitata sia a Roma sia a livello locale, e ciò ha frenato spesso la soluzione dei problemi. L’Aquila vive in sofferenza perché non capisce la lentezza dei lavori o cosa succede nel centro storico».
 Le macerie. «Le notizie diffuse da organi di informazione, secondo cui all’Aquila le macerie non sarebbero ancora state rimosse sono false», ha detto il ministro Barca, alludendo a un recente reporatge del Corriere della Sera. «E’ invece vero che il 5% di queste sono gi state rimosse». Il ministro ha smentito anche un’analoga notizia riguardante le Chiese, specificando che in ben 119 di esse sono iniziati i lavori di ricostruzione.
 Il ministro ha, infine, annunciato, per venerdì 16 marzo, la presentazione di un rapporto dettagliato sul processo di ricostruzione.

 



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