SEGGIOVIA BLOCCATA: ''TOCCARE TERRA È STATO UN SOLLIEVO'' – IL RACCONTO DI ANGELO FACCIA

Appesi in aria a duemila metri di altezza, tra raffiche di vento freddo. Così si sono ritrovati ieri mattina una quarantina di sciatori, bloccati per quasi due ore - dalle 10,30 alle 12 - sulla seggiovia di risalita Le Fontari, sul Gran Sasso, per un guasto all’impianto. Il vento forte ha raggiunto a tratti i 100 chilometri orari, facendo uscire la fune dalla carrucola. E l’impianto, con i suoi 50 seggiolini oscillanti in aria e occupati da sciatori increduli, si è fermato. Nonostante le proibitive condizioni metereologiche, il personale del Centro Turistico è salito sul sostegno di linea numero 7 e il guasto è stato riparato nel giro di un’ora e mezza. Il termometro segnava 5 gradi sotto lo zero. Sul posto sono arrivati subito i soccorsi: i volontari del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico, carabinieri, forestali, vigili urbani, vigili del fuoco, finanzieri e l’elisoccorso del 118. Il Centro turistico del Gran Sasso ha precisato in una nota che «il personale addetto agli impianti ha riparato il guasto, riposizionando il corretto assetto della fune sul sostegno. Entro le 11,20 la linea è stata scaricata senza inconvenienti». La presenza massiccia dei soccorsi è stata necessaria per «essere pronti al peggio», ha spiegato Agostino Cittadini del Cnsas. «Se i tecnici non fossero riusciti a far girare la seggiovia manualmente, bisognava far scendere i passeggeri uno alla volta con tecniche alpinistiche. Per fortuna», ha concluso, «non ce n’è stato bisogno».


''TOCCARE TERRA È STATO UN SOLLIEVO'' – IL RACCONTO DI ANGELO FACCIA


“Siamo stati un’ora circa completamente fermi sulla seggiovia. Poi l'impianto ha ricominciato a muoversi, salendo pianissimo a causa del vento forte che tirava e faceva oscillare le seggiole. Toccare terra è stato un sollievo”. Angelo Faccia,  era tra le persone rimaste bloccate ieri mattina a bordo della seggiovia dell’impianto “Le Fontari”, a Campo Imperatore. Soltanto dopo circa un’ora e mezza sospesi nel vuoto, in balia del vento forte e del freddo,  Angelo insieme agli altri passeggeri sono riusciti a tornare di nuovo a terra. “Avevo preso la seggiovia da un minuto quando si è bloccata - racconta - ero seduto, insieme a un’altra persona, sul penultimo sedile, dietro di me c’erano solo dei ragazzi”. “Eravamo sospesi a una decina di metri dal suolo - spiega - ma c’erano persone molto più in alto di noi. Il vento era fortissimo e faceva dondolare i seggiolini. I dipendenti del Centro turistico sono comunque saliti subito sul cavalletto per ripristinare la fune scarrucolata”. Angelo dice di essere rimasto per tutto il tempo “abbastanza tranquillo, anche perché ero vicino a una persona adulta. C’erano anche dei bambini sulla seggiovia, sicuramente per loro la preoccupazione era maggiore. Qualche persona ha avuto qualche piccola crisi, soprattutto a causa del freddo”. Dopo un’ora e mezza sospesi in aria, finalmente i passeggeri sono stati fatti scendere dall’impianto. Angelo non si sente di accusare nessuno per quanto accaduto: “La montagna è così. Il vento può alzarsi all’improvviso, nessuno può prevederlo”
 


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