Il ministro Francesco Profumo annuncia la nascita della scuola di alta formazione

Il ministro per l’Istruzione e l’università, Francesco Profumo, ha annunciato, ieri ad Assergi, la presentazione del progetto denominato Gran Sasso Institute. «Si tratta di una scuola di alta formazione che assegna il dottorato che nasce dalle scienze di base, in collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare, dove la scuola avrà la sua sede, e l’università», ha detto Profumo. «Il finanziamento è di circa 12 milioni di euro all’anno che saranno assicurati dalla Regione Abruzzo e dal commissario per la ricostruzione. Al termine dei quattro anni ci sarà una valutazione, determinante perché la scuola diventi permanente». ««Abbiamo pensato», ha aggiunto il ministro, «che il Gran Sasso Institute possa diventare un modello di alta formazione, che crei nuovi posti di lavoro e che porti l’attenzione mondiale sull’Aquila». Profumo ha spiegato che il progetto sarà approvato nell’ambito del decreto sulla semplificazione all’esame del Senato, la prossima settimana. L’iniziativa sarà sperimentale per tre anni e avrà una copertura finanziaria di 16 milioni di euro stanziati dalla Regione Abruzzo e 16 milioni di euro dal decreto Abruzzo sulla ricostruzione e sullo sviluppo, in sostanza dal commissario per la ricostruzione. Uno degli obiettivi sarà quello di creare sinergia con la città per contribuire alla sua rinascita. Secondo quanto annunciato dal ministro, dopo l’approvazione del progetto in Senato, sarà nominato un comitato coordinatore con persone che hanno competenza di rilievo, ma anche una rete alle spalle. La scuola di alta formazione sarà operativa entro il prossimo anno accademico, con il bando pronto entro l’estate. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), Fernando Ferroni: «E’ un’iniziativa ottima per il territorio», ha rilevato. La scuola, che nascerà nell’ambito dei Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Infn, è «uno splendido risultato» e «se riusciremo ad attrarre intelligenze, la ricaduta non potrà che essere positiva per il territorio».


 



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