FILETTO AQ, ACQUE E FONTANE - CENNI STORICI - di Giovanni Altobelli

ACQUE E FONTANE

         

        (CENNI STORICI)

- di Giovanni Altobelli -

 

 La popolazione di Filetto nel corso della sua storia ha avuto sempre bisogno dell’approvvigionamento dell’acqua per la sopravvivenza,  nel passato sono avvenute continue lotte e manifestazioni per l’acqua. Nell’800 ancora a Filetto non aveva le sue fontane, mentre il Consiglio Comunale di Camarda nel 1863, dopo l’Unità d’Italia, lasciate le vecchie amministrazioni borboniche,  i piccoli comuni pensarono  subito all’approvvigionamento dell’acqua e la costruzione di fontane nei paesi. A Camarda si discuteva la costruzione di pubbliche fontane per 5 paesi: (Camarda-Assergi-Filetto-Aragno e Pescomaggiore), vennero stanziati  1062,47 ducati.. Ma solo nel 1876 furono dati in appalto i lavori per la costruzione delle fontane solo per Camarda e Assergi, il collaudo fu eseguito nel 1894. Per le frazioni di Aragno - Filetto - Pescomaggiore ancora non se ne parlava di portare l’acqua in questi tre paesi. Agli inizi del 900 le frazioni prive di fontane cominciarono a protestare. Si racconta che in un Consiglio Comunale a Camarda un consigliere di Aragno dell’epoca, durante un consiglio estrasse una pistola dicendo: “Non si esce da questo consiglio, prima che venga deliberato il finanziamento per la costruzione della fontana di Aragno”. I consiglieri tutti vista la male parata della situazione difficile da risolvere, decisero subito all’unanimità di deliberare la fontana per Aragno. A Filetto si dovette ancora attendere per la realizzazione della fontana di Piazza della Chiesa. I lavori iniziarono a primavera ma venne inaugurata in autunno, alla presenza delle autorità e tanti cittadini venne posta una targa marmorea durante la cerimonia, essa è testimone ancora oggi di quel grande evento in quell’epoca. La targa recita così: “L’8 NOVEMBRE DEL 1907 I CITTADINI DI FILETTO CON A CAPO  ANTONIO PALUMBO, VOLLERO ED EBBERO DAL COMUNE, SOTTO IL GOVERNO DEL DOTTOR GIULIO GIACOBBE QUESTA FONTANA”. Da una breve ricostruzione effettuata da me dopo i racconti dei vecchi di Filetto vissuti nel 900; posso affermare che prima l’approvvigionamento dell’acqua di questo paese per uso domestico e per animali, soprat  Oltre a questa fontana, l’acqua veniva prelevata nella sorgente di “Fonte la Spogna” a quota m. 950 sotto la parte bassa del paese, stessa sorgente che dal  2000 con un moderno impianto alimenta il paese. Nell’800 il Sindaco filettese Pasquale Facchinei con ordinanza del Comune dell’epoca fece vietare il transito degli animali lungo le strade di (Fonte la Spogna e Fonte Vecchia) per non far cadere sassi e renderla pulita per il transito delle persone che dovevano prelevare l’acqua. Ma veniamo alla sorgente di S. Crisante e precisamente di Fonte Cisterna a quota m. 1229 che prese questo nome, dopo aver captato l’acqua e costruito la cisterna.  Secondo quando riferito dall’arcivescovo e storico aquilano Anton Ludovico Antinori, nella visita all’Abbazia di S. Crisante e Daria verso la metà del 1700, descrive che nella parte sud della chiesa esisteva una fontana circolare  di circa m. 3 vicino la porta secondaria verso Filetto. Probabilmente già nel passato, forse  i frati benedettini per alimentarsi prendevano l’acqua da questa sorgente a monte per m. 350 fino all’Abbazia. Ma come è stata costruita la condotta d’acqua dalla sorgente fino a Filetto.   All’epoca nel 1907 lo scavo per la messa in opera dei tubi di ghisa fu realizzato dai cittadini di Filetto per una lunghezza totale di circa ml. 2500, ogni famiglia filettese dovette  scavare un pezzo della linea, furono messi in opera i tubi di ghisa innestati con il piombo. Venne realizzata l’opera di presa a quota m. 1229, scendendo verso valle a sinistra dell’Abbazia di S. Crisante venne realizzata un’altra cisterna in cemento armato con una profondità di m. 1.80 e una larghezza di m. 1,40 x 1,20 dove veniva convogliata anche l’acqua di un’altra sorgente lato nord-ovest verso i confini di Camarda, denominata “Fonte Acquatina”.  Nella cisterna sotto l’Abbazia dove avviene il compluvio   delle due sorgenti,  la condotta scende a valle per un forte pendio fino a raggiungere la località denominata “Treo”, dove si trova un’altra cisterna realizzata in cemento armato con relativo spurgo o troppo pieno. In quel punto parte in salita e nel passato alimentava la fontana di Piazza della Chiesa e Piazza dell’Aia.. Ora l’acqua delle due fontane arriva dalla rete. Nel 1914 dietro la proposta al Consiglio Comunale di Camarda, i due assessori filettesi Antonio Cupillari e Vito Gambacurta fecero realizzare una seconda fontana in Piazza delle Aie, anzi il Gambacurta  fece realizzare di fronde casa sua in Via Castello una piccola fontana a colonna, dove fu chiusa dopo gli anni 50, poiché la quantità era diventata scarsa per soddisfare le due fontane principali. LA BATTAGLIA PER L’ACQUA. L’anno 1966 tutti i capi di famiglia erano in piedi di guerra. Il filettese Giuseppe Spezza personaggio del 900 ex Guardia Forestale del Comune, organizzò con grande abilità una vera protesta contro il Comune per risolvere il problema dell’acqua. Spezza si rivolse a tutti i filettesi dicendo: “So bene che siete impegnati tutti ai lavori della campagna nella raccolta delle patate o nella semina del grano o altro, ma domani mattina 30 settembre 1966, tutti in massa dobbiamo manifestare al Comune dell’Aquila con cartelli dimostrativi, pacificamente per risolvere il problema dell’acqua ed ottenere un nuovo ed efficiente impianto per la distribuzione dell’acqua in tutto il paese”. La mattina di buon’ora i cittadini di Filetto si recarono a L’Aquila chi in macchina e chi in corriera e venne bloccato Corso Vittorio Emanuele II di fronte la sede del Comune, sdraiati per terra bloccando il traffico cittadino. Intervenne la celere al Comando  del Vice Questore Dottor Rizzo per far sgomberare i manifestanti, i poliziotti volevano arrestare il facinoroso giovane filettese “Berto Cupillari” ma qualche poliziotto venne colpito e ferito da una trombetta del banditore filettese “Dino” ad un orecchio uscendo sangue, ci furono alcuni contusi, ma niente di grave. Fortunato Marcocci altro personaggi dell’epoca “invalido civile” in mezzo la strada voleva far passare la gip della polizia sopra alla sua gamba di legno, “Tutto per ridere e prendere in giro la polizia”. I dimostranti sempre tenendo in vista i loro cartelli di protesta, poi il corteo si recò presso la Prefettura e una piccola commissione venne ricevuta dal Vice Prefetto Gualtieri il quale si mise  immediatamente  in contatto con il Vice Sindaco On.le Ubaldo Lopardi di convocare con urgenza l’Ufficio Tecnico del Comune per provvedimenti del caso.  Il Comune provvisoriamente s’impegno ad installare una pompa elettrica alla “Fonte Vecchia” per portare l’acqua alla fontana di Piazza dell’Aia. La soluzione fu provvisoria in quanto il Comune aveva stanziati i primi 25 milioni di lire per realizzare il nuovo acquedotto “La Spogna”. La somma complessiva fu portata a 65 milioni per la definizione dell’opera,  i lavori furono appaltati nel 1967, le imprese aggiudicatrice furono: (Adelmo Di Giamberardino,  Giorgio Lattanzio e Aldo Picchione). Nella sorgente di “Fonte La Spogna”, vennero posizionate due pompe elettriche “Marelli” con annessa una cabina elettrica dove  l’acqua veniva pompata per arrivava al grande serbatoio di “Colle della Croce”. Dopo gli anni 70 i lavori per realizzare la rete idrica nel paese vennero divisi in tre lotti, la popolazione di Filetto ebbe la sua acqua in casa, di conseguenza vennero anche terminate le fogne. L’acquedotto di “San Crisante o Fonte Cisterna” fu modernizzato con nuovi tubi nel 1980 con un finanziamento della Comunità Montana Amiternina per 50 milioni di lire,  i lavori furono eseguiti dalla ditta Dario Gianneramo. Verso il 1985/1986 i consiglieri di Circoscrizione dell’epoca, chiesero un ammodernamento di sollevamento acqua. All’inizio la vecchia azienda “La Ferriera”, finanziò 350 milioni, poi 650 milioni successivamente, ed infine intorno al 1998/2000 fu appaltato dal Consorzio per la gestione delle idriche ex Ferriera il progetto per la costruzione del nuovo acquedotto di sollevamento per le frazioni di Filetto e Pescomaggiore dalla sorgente di “Fonte La Spogna” per una somma di oltre 1.000.000.000= vecchie lire che doveva servire anche la rete generale. Ammodernamenti successivi vennero fatti da parte dell’Azienda G.S.A. S.P.A. eliminando per sempre la scarsità dell’acqua. Fu un impianto moderno e funzionante anche se l’acqua viene pompata da quota 860 m.. fino a “Colle della Croce” a quota 1124 m.-  L’anno 2000 i cittadini di Filetto e Pescomaggiore furono soddisfatti di questa grande opera realizzata dalla ditta Vittorio De Santis.

                                                              ALTRE FONTANE:

FONTE VECCHIA: costruita agli inizi del 1400, l’acqua serviva per uso domestico e per abbeveraggio degli animali, l’acqua proveniente dagli scoli nevosi del bacino di Piano di Fugno.  Nel 1950 fu realizzato un pilone per lavare i panni. Nel 2000 l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dietro suggerimento e progetto del Circolo Ricreativo Culturale di Filetto la vecchia fontana fu ristrutturata, posizionando a fianco un’area pic-nic. Con le scarse nevicate l’acqua si secca nel tardo autunno. “Questa fontana dal 2020 sta quasi crollando tutta”.

FONTE BELLA.  Secondo fondi storiche il 31 dicembre del 1815 furono pagate all’impresario filettese Pasquale Marcocci ducati 4 e grana 80 per la realizzazione di fontane fra le quali Fonte Bella, dove fu inaugurata il 23 dicembre 1815. Fonte Bella è stata nel passato un crocevia di animali che salivano negli alti pascoli di Campo Imperatore e Piani di Fugno. Ristrutturata più volte dal Comune dell’Aquila (anni 80 impresa Luigi Scarsella anno 2011 impresa  Mario Civisca di Paganica). Prima di iniziare gli ultimi lavori l’ acqua c’era, poi è stata sprofondata e non ne esce neanche una goccia. Vicino  detta fontana nella parte superiore nel 1934 è fu realizzato “IL BAGNATOIO PER LE PECORE”.

ALTRE FONTANE NEL TERRITORIO DI FILETTO SONO: SORGENTE DEL BAGNATOIO, ACQUA DEL FAVO, SORGENTE ACQUATINA, FONTE FRANCOLINO, FONTE RUBBIO, FONTE CRETAROLA, FONTE PANTANI, FONTE PISCIARELLO, FONTE MAZZELLA. FONTANA DI PIAZZA DELLA CHIESA, FONTANA MONUMENTALE DI PIAZZA DELLE AIE REALIZZATA DAL CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE DI FILETTO NEL 2002. Altre piccole fontane sono: Fonte della Chiesavecchia, piccola fontana vicino Chiesa della Madonna delle Grazie, piccola fontana fuori del cimitero, fontana e altra nell’area Verde La Carecara”.  A Piana di Fugno si trova il Lago di Filetto, ripulito due volte dopo gli anni 50. Fino al 1997 esisteva il lavatoio Comunale in Via Camarda funzionante fino al 1985, fu chiusa l’acqua definitivamente nel 1997. A Filetto esiste ancora la cisterna di Luigi Marcocci in Via Piè Le Case, affiora continuamente l’acqua. Un’altra piccola sorgente era in Via Chiesavecchia “la cosidetta acqua della vena di Basilio Altobelli” e l’acqua della Foce,  molte di queste piccole sorgenti negli ultimi 50 anni si sono seccate. Qui finisce la ricostruzione storica delle acque e fontane di Filetto

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



Condividi

    



Commenta L'Articolo