Riforma del mercato del lavoro: considerazioni

Di Sante Acitelli -

Contratti – Il contratto a tempo indeterminato sarà “dominante” con il rafforzamento dell’apprendistato per l’ingresso nel mercato del lavoro.

“… che sia dominante è ovvio, il problema è quante aziende assumeranno con contratti a tempo indeterminato…… per l’apprendistato è già storia, esiste da sempre…. Il problema è se l’apprendistato è l’anticamera del c.t.i. o se è fine a se stesso… nel qual caso è ancora una forma di lavoro precario…”

Stretta sui contratti a termine – Saranno penalizzati i contratti a termine con un contributo aggiuntivo dell’1,4% da versare per il finanziamento del nuovo sussidio di disoccupazione (oltre all’1,3% attuale).

“…e chi ha detto che un’azienda non trovi economicamente vantaggioso pagare una multa dell’1.4 % a fronte della possibilità di NON assumere definitivamente???…”

No a stage gratuiti se si è già formati – Dopo la laurea o dopo un master – ha spiegato Fornero – si va in azienda ma non con uno stage gratuito, magari sarà una collaborazione, magari un lavoro a tempo determinato ma è un lavoro e l’azienda lo deve pagare.

“…. Nulla da eccepire….”

Norma contro dimissioni in bianco – Nella riforma del mercato del lavoro c’é la norma contro le dimissioni in bianco, strumento spesso utilizzato a discapito delle lavoratrici.

“…. Nulla da eccepire….”

Ammortizzatori – Il nuovo sistema andrà a regime nel 2017, ma se il nuovo sussidio di disoccupazione (l’Aspi) entrerà in vigore da subito, l’indennità di mobilità (che vale oggi per i licenziamenti collettivi e può durare fino a 48 mesi per gli over 50 del Sud) sarà eliminata definitivamente solo nel 2017. Per il nuovo sistema sono previste risorse aggiuntive per 1,7-1,8 miliardi.

“… leggasi dal 2017…con risorse inferiori ai due miliardi che, tra 5 anni, avranno lo stesso valore di oggi… e non vanno certamente a risolvere il problema degli adulti over 40 che, in pratica, continueranno ad essere esclusi dal lavoro…”

Aspi – L’assicurazione sociale per l’impiego sarà universale, sostituirà l’attuale indennità di disoccupazione. Durerà 12 mesi (18 per gli over 55) e dovrebbe valere il 75% della retribuzione lorda fino a 1.150 euro, e il 25% per la quota superiore a questa cifra, con un tetto di 1.119 euro lordi per il sussidio. Si riduce dopo i primi sei mesi. Sarà quindi più alta dell’indennità attuale che al suo massimo raggiunge il 60% della retribuzione lorda (e dura 8 mesi, 12 per gli over 50).

“… come sopra… un contentino in più a chi NON potrà più rientrare nel mondo del lavoro…”

Cassa integrazione – Si mantiene per la cassa ordinaria e la straordinaria con i contributi attuali, ma viene esclusa la causale di chiusura dell’attività (resta possibile solo quando é previsto il rientro in azienda).

Fondo solidarietà per lavoratori anziani – Sarà pagato dalle aziende e dovrebbe fornire un sussidio al lavoratori anziani che dovessero perdere il lavoro a pochi anni dalla pensione. Sarà su base assicurativa. E’ stato chiesto dai sindacati per fronteggiare l’eliminazione della mobilità.

“… nulla da eccepire… infatti è stato richiesto ed ottenuto dalle pressioni sindacali….”

Articolo 18 – Il Governo ha annunciato la diversificazione delle tutele sui licenziamenti con il reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziamenti discriminatori e il solo indennizzo (fino a 27 mensilità di retribuzione) nei licenziamenti per motivi economici (giustificato motivo oggettivo) considerati dal giudice illegittimi. Nel caso di licenziamento cosiddetto disciplinare (giusta causa o giustificato motivo soggettivo) considerato dal giudice ingiustificato sarà possibile per il magistrato decidere tra il reintegro e l’indennizzo economico con il pagamento al lavoratore ingiustamente licenziato tra le 15 e le 27 mensilità.

“…. Questo è il punto più GRAVE, è la possibilità di inficiare il contratto a tempo indeterminato… altro che contratto DOMINANTE…. E la cosa peggiore è che le controversie saranno risolte dal giudice …. Ma come? Sono stati fatti scioperi e battaglie parlamentari contro il cosiddetto processo breve che dava un limite massimo di 10 anni (dieci anni) alle cause ed ora si aggravano i giudici con migliaia di controversie?!?!?!?!…”

cifone



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