LO SCHIZZATARO - IL GIARDINO DI FILETTO DELL’AQUILA

LO SCHIZZATARO - IL GIARDINO DI FILETTO DELL’AQUILA

 

- di Giovanni Altobelli -

Premessa.  Nell’immenso territorio sud della frazione di Filetto dell’Aquila si trova la cascata: “Lo Schizzataro”, la sorgente è a 100 metri sopra denominata “Il Vagnataro” a quota metri 869 s.l.m., gli fanno da cornice ambientale gli  innumerevoli pioppi.  L’acqua provene dal bacino di “Piani di Fugno” a quota 1400 metri s.l.m., si trova in una piccola valle con conformazione di gole rocciose.  Notizie storiche dello “Schizzataro”.  L’intera località è riportata al foglio catastale 72 del Comune dell’Aquila per la frazione di Filetto detta zona denominata “La Spogna” terreno umido e irriguo, tanto è vero che  nel passato si coltivavano: (fagioli, piselli, pomodori, patate, cipolle, agli, zucchine, fave, rape, carote, granoturco) e quant’altro,  inoltre vi erano diverse piante da frutto, quali (ciliegi, prugne, fichi e mele).  Dalle acque dello “Schizzataro” per secoli si sono dissetati: lupi, volpi, scoiattoli, donnole, nonché una svariata specie di uccelli.  Nell’800 lo storico di Camarda Vincenzo Moscardi scriveva: “Tutto l’intero territorio della Spogna compreso Lo Schizzataro, gli antichi filettesi chiamavano questa zona “Il giardino di Filetto”,  in quanto sfamò con i sui prodotti della terra intere generazioni.  Sempre nell’800 fino all’anno 1960,  proprio nella parte alta della sorgente “Vagnataro”  le antiche donne filettesi “filatrici e tessitrici  curavano il lino per ricavarne un pregiato tessuto.  Il percorso dell’acqua dalla sorgente scende a valle lungo una serie di conche naturali in pietra, dove uno scroscio di acqua forma la cascata dello “Schizzataro” alta quasi 14  metri, arrivando ad un livello in basso di metri 855 s.l.m.-  Itinerario turistico per raggiungere  “Lo Schizzataro”:  durante la buona stagione si può partire nella parte bassa di Filetto in Via Camarda, lasciando le vetture nel parcheggio,  dopo una serie di tornanti in discesa per un chilometro si arriva al pianoro, poi si gira a destra per 700 metri per raggiunge la cascata, oppure si può partire dalla strada provinciale 103, un chilometro e 500 metri dopo il bivio da Camarda,   lasciando le vetture sulla strada, in trenta minuti si raggiunge lungo la valle “Lo Schizzataro” bisogna percorrere circa metri 1350.  Una volta arrivati, soprattutto d’inverno quando è gelato si scorge uno scenario mozzafiato. 

La cascata è bella anche nella stagione estiva, dopo aver immortalato con le varie  foto ricordo,  per gli escursionisti  ardimentosi salendo a sinistra della cascata per 70 metri si arriva al “Passo delle 7 Croci” girando nel sentiero a destra si prende la direzione  per raggiungere “ l’Abbazia di S. Crisante e Daria”  a metri 1202 s.l.m. – La cascata dello “Schizzataro” negli ultimi anni con i Social Network è conosciuta da tanti turisti ed è inserita nel CETS  “Carta Europea Turismo Sostenibile” Del Parco Nazionale  del Gran Sasso  e Monti della Laga. Ma oggi che “Lo Schizzataro” è conosciuta da tanti turisti ed è frequentato da tanta gente, l’Ente Parco, il
Comune e le varie associazioni dovrebbero valorizzarlo, anche creando una scuola di arrampicatori o rocciatori a livello Regionale, qualcuno dovrebbe cominciare a prendere l’iniziativa.

Cambiamenti climatici. Con i cambiamenti climatici l’acqua che arriva è sempre di meno del passato, la mancanza di nevicate come una volta che non avvengono più e da un momento all’altro “Lo Schizzataro” potrebbe scomparire per sempre?  Siamo solo dipendenti dalla natura.

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli e foto di Cristina Bravi.



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