La ricostruzione a Paganica - di Raffaele Alloggia

La ricostruzione a Paganica

Nel corso della ricostruzione nel centro storico di Paganica, non è la prima volta in cui tutto ciò che non è privato, non venga preso nella dovuta considerazione. Ancora una volta una  fontanella cosiddetta di “Misdè”, è stata demolita e ridotta a ricettacolo di materiali edili. E’ molto probabile che le imprese che hanno ricostruito nelle vicinanze, non siano del luogo per cui non conoscono, la storia ne i ricordi dell’importanza che hanno avuto nel tempo.

            Verso la fine del 1800, a seguito delle continue epidemie, spesso dovute alla poca igiene dei cittadini, il Comune di Paganica fu incalzato dalle proteste degli abitanti del paese. Così, con la delibera del 24 agosto del 1900 dell’ex Comune, fu affidato all’Ing. Luigi Biordi il progetto per la captazione e la distribuzione delle acque della sorgente di Fonte Verrone.

L’intendo degli amministratori fu quello di potenziare le prese dell’acqua potabile nel paese fino allora esistenti nelle sole cinque fontane monumentali.

Furono acquisite dieci fontanelle artistiche in ghisa, direttamente dalle acciaierie di Terni, di cui sette furono installate e ben distribuite nel paese e le altre tre rispettivamente nelle frazioni di Bazzano, Onna e San Gregorio.

            Fino agli anni sessanta del secolo scorso, quando l’acqua non era ancora all’interno delle nostre case, queste icone artistiche e storiche ancor prima che semplici “luoghi” identitari, in cui potersi dissetare e incontrarsi, erano gli unici posti del paese dove decine di generazioni approvvigionavano  l’acqua per uso domestico, ma quasi tutte avevano una piccola vasca di cemento per l’abbeveraggio delle bestie per il lavoro agricolo.

Ci auguriamo che il Comune dell’Aquila recuperi la storica fontanella artistica e la metta in sicurezza, affinché possa essere ripristinata in tempo debito, anche se non avrà più la stessa funzione, come decoro del paese e in memoria di quel giorno di “gran festa” di 120 anni fa, quando i nostri avi videro sgorgare l’acqua potabile più vicina alle loro case.

 

Si faccia presto prima che segua la fine di un’altra fontanella della stessa serie, collocata in Via Salita del Castello, la quale nel 2012 fu sradicata e rubata, portandosi con se un piccolo pezzo della nostra storia!



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