Piano Ocse, Confindustria e sindacati replicano a Di Orio

(Da Il Centro) - Difendono la bontà e la validità del progetto. E non ci stanno ad accettare passivamente le critiche piovute, un po’ a sorpresa, dal Rettore Ferdinando di Orio. Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, promotori dell’iniziativa «Abruzzo verso il 2030. Sulle ali dell’Aquila» replicano soprattutto alle “accuse” sui tempi troppo “dilatati” dello studio condotto dall’Ocse e dall’Università di Groeningen.
 Ed è proprio Confindustria a rispondere, punto per punto, alle osservazioni di di Orio, non senza un velo di polemica.
 «Quando abbiamo scelto» spiega Antonio Cappelli, direttore provinciale di Confindustria «di commissionare quest’indagine al gruppo di Groeningen e all’Ocse, sapevamo che non avevano la bacchetta magica. Non avrebbero risolto tutti i gravi problemi dell’Aquila in breve tempo. Lo studio si concluderà a fine anno con la presentazione dei risultati definitivi, ma abbiamo scelto di mettere in campo le migliori menti, in grado di dirci quale modello dovrà adottare L’Aquila in futuro tenendo conto che, finora, a tre anni dal terremoto, non sono venute fuori altre idee».
 Cappelli incalza: «L’Università è un elemento importante della nostra realtà, ma è necessario che tutti facciano un esame di coscienza per capire il contributo che hanno dato o che non hanno dato. Nel 2010 l’Università ha presentato un progetto per la rinascita della città: ho fatto avere a di Orio» dice il direttore di Confindustria «la modulistica da compilare per presentare ufficialmente l’iniziativa a Confindustria, Cgil, Cisl e Uil nazionali. Non è stato presentato nulla. E’ chiaro che non poteva essere preso in considerazione un progetto che non figurava tra le possibile iniziative. I regolamenti prevedono alcuni passaggi che vanno rispettati. Quella del rettore è un’uscita intempestiva, visto che lo stesso di Orio non si è neppure degnato di partecipare al forum, seppur invitato».
 Critica anche la posizione dei sindacati. «Una reazione sbagliata, quella dell’Università» la definisce Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl dell’Aquila e vice presidente del Comitato promotore «Di Orio ha dimostrato di essere prevenuto rispetto a un progetto costruttivo, che ha un respiro internazionale e che rappresenta una valida occasione di rinascita per la città. Siamo riusciti a far convergere, in un’unica direzione, sindacati, Confindustria, associazioni di categoria e le espressioni più rappresentative del territorio. Di fronte a questa unità di intenti» evidenzia Giorgi «c’è qualcuno che getta il sassolino nello stagno per provocare scompiglio».
 Umberto Trasatti, segretario provinciale della Cgil, invita a «mettere da parte le polemiche e a guardare avanti: il progetto ha una prospettiva ampia, non è legato all’immediatezza dell’azione. Abbiamo sempre sostenuto che questo studio poteva offrirci gli strumenti necessari per una nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. E’ una visione strategica di crescita, da cui non è stata esclusa l’Università dell’Aquila, che riveste un ruolo primario ed è dentro il progetto con autorevoli esponenti». Per Pietro Paolelli, segretario provinciale della Uil «si tratta di un progetto valido e innovativo, come ha dimostrato la presenza del presidente del Consiglio, Monti, e di tre ministri, di fronte al quale la città non deve frammentarsi, ma trovare un pieno consenso».

 



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