INCIDENTI STRADALI D’AUTO NEL PASSATO 900. “IN UN PICCOLO PAESE DI MONTAGNA”

INCIDENTI STRADALI D’AUTO NEL PASSATO 900. “IN UN PICCOLO PAESE DI MONTAGNA”

  LA NOSTRA STORIA
 

              - di Giovanni Altobelli -

 

Premessa.  Nel lontano passato quando ancora non c’erano tante macchine, per viaggiare e spostarsi da una parte all’altra, la gente si muoveva con l’uso degli asini, muli, cavalli, bighe, carri ed altro per arrivare a destinazione.  Con il progresso e l’arrivo della macchina, dopo la metà del 900 ha portato un grande sviluppo sia per il trasporto delle merci che per lo spostamento delle persone.  In un piccolo paese di montagna come “Filetto” ma anche gli altri del circondario, dopo gli anni 60/70 soprattutto gli uomini cercavano di prendere la patente e acquistare le prime vetture 500 o 600 Fiat, ma nel tempo non sono mancati i vari incidenti stradali.  Chi sbatteva con un’altra vettura, chi andava fuori strada, chi si ribaltava due volte come me, insomma nel corso degli anni sono successi diversi incidenti.  In questo mio semplice scritto senza offendere nessuno e senza prevaricazioni dei fatti, con modestia cerco di ripercorrere la storia dei vari incidenti che ci sono stati dopo gli anni 50 in poi, bisogna raccontare cose buone e brutte, perché sono parte integrante della nostra storia passata. Anche per ricordare la memoria di quelle persone che hanno perso la vita. Sono stati molti di più gli incidenti del passato, ma di minore entità, oggi le strade sono migliori e ne avvengono molti di meno.  Appena dopo gli anni 50. Il filettese Giuseppe Facchinei commerciante, grande personaggio del 900 con tanti figli dopo la guerra si spostava con una biga tirata da una muletta, acquistava gli alimentari a Paganica e L’Aquila.  Fece all’epoca un salto di qualità dopo gli anni 50, avendo presa la patente, comprò una Fiat balilla e nell’anno 1954, mentre tornava di notte carico di alimentari dall’Aquila, trasportava anche due suoi amici di Filetto “Quintino e Umberto Marcocci” ad una curva tortuosa, dopo 500 metri dal bivio di Camarda verso Filetto, ebbe un incidente,  i due amici rimasero illesi, mentre Giuseppe rimase gravemente  ferito ad un braccio e da quel momento  non potette più guidare la macchina.  Tale curva da quel momento venne denominata “la curva de Zipeppe”.  Altro incidente di filettesi avvenne in Australia nel maggio 1960 fra la città Melbourne e Syney.  Racconto.  Arrivata la notizia a Melbourne della morte accidentale del giovane filettese Clemente Marcocci.  Quel giorno il filettese Giovanni Marcocci era andato a trovare un compaesano di Assergi “Luigi Cipicchia” che gli riferì della morte accidentale durante una battuta di caccia con altri paesani di Assergi. Il Cipicchia propose a Giovanni Marcocci di partire alla volta della città di Syney a trovare la famiglia del defunto. Giovanni Marcocci prese una grande macchina degli anni 30, caricando oltre parte della famiglia Cipicchia anche altri paesani di Filetto: "Stefano e Luigi Chiarizia", dovevano percorrere circa 900 Km. -  Mancavano 100 Km all’arrivo della città di Syney, il filettese Stefano Chiarizia volle dare il cambio alla guida a Giovanni Marcocci, ma dopo una decina di chilometri di percorso, avvenne un grave incidente nel qualle rimase gravemente ferito Giovanni Marcocci, si salvò miracolosamente, ma dovette fare diversi mesi di riabilitazione. In seguito a questo incidente ci furono degli strascichi assicurativi e dissapori fra i componenti che erano a bordo della vettura. "Notizie fornite dall'emigrante filettese E. M.". 

Incidente stradale con camion tigrotto S.S. BIS per Assergi.  Era l’anno del 6 Agosto 1968, al tempo della mietitura, ancora non veniva realizzata la strada Filetto-Piani Fugno.  La gente che doveva riportare il grano alle aie in paese, non voleva riportarlo con i somari perché il percorso era troppo lungo e qualcuno cominciò a riportare il grano a Filetto con un camion tigrotto passando per Assergi – Filetto.  Quel giorno Gradito Alloggia aveva caricato tanto grano della gente con il camion del cognato Domenico Ciampa, facendo salire anche dei paesani sul mezzo “Sabatino Marcocci classe 1917, Carolina De Santis classe 1929 e Giovanna Marcocci classe 1914”, ma mentre Gradito transitava lungo la strada in località “Nibbi” il grano scivolò e si ribaltò il camion, le persone a bordo e il conducente rimasero illesi, ma il camion venne danneggiato alla cappotta. 

Incidente strada Pescomaggiore – Paganica con 600 Fiat. L’anno 1968 il giovane Natalino Marcocci in quel periodo faceva il meccanico a L’Aquila e come consuetudine dava sempre un passaggio ai paesani.  Una mattina mentre si recava al lavoro, al piazzale del monumento diede un passaggio al filettese Francesco Cupillari che doveva recarsi  a L’Aquila, ma durante il percorso avvenne un incidente lungo la strada  Pescomaggiore – Paganica,  dove rimase ferito Francesco Cupillari. 

Incidente dopo il cimitero di Filetto strada per Pescomaggiore. Io Giovanni Altobelli, il giorno 18 agosto 1969 alle ore 15,00 in Via Cesa 7 a Filetto, vidi una 750 Fiat parcheggiata con le chiavi, considerato che avevo la patente dagli inizi 1966,  avendo confidenza con la famiglia Facchinei proprietari dell’auto  presi questa macchina e mi feci un giro fino alla chiesa della Madonna delle Grazie, dopo tornai verso Filetto, andavo un po’ troppo veloce e prima del cimitero feci un testa e coda, danneggiando la cappotta e il parabrezza, il danno mi costò 220.000 mila lire.  

Incidente a Filetto - Piazza della chiesa - 27gennaio 1970.  Nell’invernata dell’anno 1970 il paese era ancora pieno di gente con tanti giovani al bar di “Lelio”, ogni sera si parlava di corse di macchine veloci, di motori potenti, in quell’epoca c’erano tanti giovani meccanici che spesso facevano le corse Filetto – Pescomaggiore e ritorno. La sera del 27 gennaio 1970, verso le ore 23,00 un gruppo di giovani organizzò una gara da Filetto – Pescomaggiore e ritorno in Piazza della Chiesa. La gara venne fatta da due giovani di Filetto “Gradito Alloggia classe 1944 e Luigi Gambacuta classe 1943”.  Per prima partì “Luigi Gambacurta detto Giggino” con una vettura sportiva Coupè a fianco c’era  Luigi Ianni,  effettuata la partenza,  arrivato a Pescomaggiore al ritorno la macchina rimase a secco di benzina e si fermò proprio al punto di partenza cioè in Vico della Chiesa senza poterla spostare ma vennero rilevati i tempi di percorrenza, mentre nello stesso tempo partiva “Gradito Alloggia con al fianco Fernando Meco”, ma un chilometro prima di Pescomaggiore tornarono indietro come era stato stabilito fra amici senza arrivare al punto stabilito, arrivati a Piazza della Chiesa a forte velocità, la macchina di “Gambacurta” ancora non veniva spostata, ma Gradito per evitare lo scontro e danneggiare la macchina di “Gambacurta” indirizzò la sua macchina verso sinistra nella scalinata di cemento di “Annina” la macchina venne totalmente danneggiata alla parte davanti,  ma uscirono per fortuna illesi senza nemmeno un graffio.  INCIDENTE DON AMILCARE.  L’anno 1971 del mese di luglio, Giosuè Ciampa con una vettura 500 Fiat d’epoca grigia, tornava da San Pio delle Camere con a bordo Don Amilcare Palumbo classe 1898 alla destra del guidatore: dietro sua moglie Elena Totani classe 1898, la nipotina di 11 anni Elena Palumbo e Don Domenico Marcocci classe 1946, Don Amilcare era stato invitato da un vecchio amico della Prima Guerra Mondiale, essendo stata festa in quel paese, ma anche Don Domenico era stato invitato dal prete. La piccola vettura al ritorno a Filetto, transitava lungo la strada comunale Camarda – Filetto che in quel periodo era ancora stretta e pericolosa. Verso lo stesso punto della curva “denominata "De Zipeppe” una 128 rossa condotta dalla signora Giorgina di Trieste moglie di Orlando Marcocci con a bordo due bambine di circa otto anni, (figlia della coppia e una nipote) che scherzavano in quel momento tra di loro, andò a sbattere contro la piccola 500 Fiat, causando l’incidente dove venne gravemente ferito Don Amilcare, ricoverato in ospedale morirà ai primi di settembre dello stesso anno. Ci fu un processo a causa del morto. Venne ritirata alla donna la patente per 10 mesi, senza conseguenze penali.  Primi di ottobre 1971.  Io Giovanni Altobelli mentre tornavo da Barisciano alle ore 8,00 di mattina alla guida della mia prima vettura 850 Fiat Special targata AQ 54094, mi ribaltò a sinistra della scarpata prima della “diretta”, rimasi illeso ma con danni alla cappotta e parabrezza. Grave uno scooturista travolto da un camion lungo la S.S. BIS prima di Camarda. (Il Messaggero maggio 1975). Ricoverato alla sala di rianimazione un uomo di 41 anni di Filetto “Gino Lopez” scontratosi frontalmente con un autocarro Fiat 693, targato AQ 85761, condotto dal ventiquattrenne Elvio di Marco, procedeva in senso di marcia inverso, mentre il Lopez viaggia con una vespa 50, sembra che sia stato colto da malore e avrà 50 giorni di prognosi. Fatti di cronaca “Il Tempo 10 – 11 ottobre 1976”.  Breve storia. Siamo all’autunno 1976, Filetto ancora pullulava di tanti giovani che frequentano i tre bar del paese, mentre gli anziani giocano le carte e passano il loro tempo libero, i giovani prendono le loro macchine e vanno a fare un giro fuori.  E’ sabato sera, quattro giovani amici di Filetto “Dino Cialone classe 1954, Alvaro Ciampa classe 1955, Italo Marcocci classe 1957, Antonello Scellini 1959” con una Fiat 500 targata AQ 61469 decidono di fare una capatina a Roma a prendere un caffè. Di notte nei pressi della strada “Nomentana” avviene un sanguinoso episodio, secondo le cronache i giovani non si sono fermati ad un alt dei carabinieri che spararono ferendo alla testa Dino Cialone, mentre gli altri tre giovani vennero condotti in carcere per accertamenti.  Secondo i carabinieri avevano trovato nella vettura una fantomatica pistola “non si seppe chi l’aveva messa” sta di fatto che in quei giorni dei terroristi dovevano fare un attentato ad una ambasciata. La conclusione dei fatti che Dino Cialone si salvò, e tutti e quattro vennero assolti, poiché non c’era stato reato. Ma gli abitanti di Filetto avevano parlato sempre bene dei quattro giovani che riabbracciarono le loro famiglie. Spettacolare fuoristrada. L’auto cappotta 4 feriti. Sabato notte sulla S.S. 17 nei pressi di S. Gregorio. Dal Messaggero 6/7/1981.  Spettacolare incidente d’auto, quattro giovani di Filetto sono rimasti feriti in maniera fortunatamente non grave con una vettura Pegeut 204 con targa di prova AQ 282, viaggiavano verso San Demetrio. Gli occupanti feriti sono stati portati in ospedale: “Piero Salomone 17 anni, Antonello Scellini 22 anni, Mario Gambacurta di 20 anni, Alvaro Ciampa di 26 che guidava la vettura, avrebbero perso il controllo della macchina perché abbagliato da un’auto. Un poliziotto della Questura dell’Aquila muore sulla A-25: tornava da un funerale. (Dal Messaggero 3/5/1985). Tornavano da un funerale da Ortana dei Marsi dell’agente Giovanni Di Leonardo della Polizia Stradale di Roma, assassinato dai terroristi il 1 maggio a Castel Madama (Roma), con una Alfasud della Polizia di Stato targata 54872 con il Vice Questore Filippo Panzini e l’agente Norino Iapadre alla guida l’agente Bruno Cupillari nato a Filetto dell’Aquila il 28/07/1947. Improvvisamente all’altezza di Avezzano, la veloce autovettura prendeva a sbandare andando a cozzare contro un guard-rail che lo faceva rimbalzare sulla rete. Nell’urto, Cupillari veniva sbalzato fuori e sbatteva la testa nell’asfalto.  “Non si è mai riuscito a spiegare come sia potuto accadere, forse un guasto meccanico?”  Con la morte di Bruno Cupillari si è perso un grande amico, un bravo meccanico, un bravo pilota, un grande italiano, un grande filettese.  Incidente mortale lungo la S.S. 17 nei pressi di Scoppito. Dal Tempo del 26 aprile 1988 – La nostra storia -  Muore Giovanni Cupillari classe 1920 oriundo di Filetto dell’Aquila e sua moglie Maria Brillante classe 1922, i due   viaggiavano a bordo di una lancia prisma targata AQ 234608 diretta verso L’Aquila, si è scontrata con una BMW targata TR 94997, questo secondo mezzo procedeva in senso opposto verso Antrodoco ed era condotto da Alberto Simotti, Giovanni Cupillari è stato colto da un malore. Molto conosciuto a L’Aquila ma anche dai suoi paesani filettesi che lo ricordano sempre. Incidente mortale fra Paganica – Bazzano lungo la S.S. 17 BIS. (Dal Centro e Messaggero 12 – 13 – 14 marzo 1992).  Muore Anna Pesce di 32 anni di Filetto, dopo uno scontro frontale per uno sbandamento contro un autocarro, lascia due bambine e il marito.  La donna molto conosciuta e stimata da tutti i paesani di Filetto la ricordano con affetto.  Conclusioni.  Ho voluto ripercorrere questi amari ricordi della nostra storia passata, ricordando con affetto soprattutto le persone scomparse.

              Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.

 



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