E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari e alla nostra redazione Eugenia Vitocco

E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari e alla nostra redazione Eugenia Vitocco


Cari amici di "Assergi Racconta", una triste notizia ci è giunta dall’America, è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari e alla nostra redazione Eugenia Vitocco, che ci ha deliziato per lungo tempo con le sue riflessioni e i suoi racconti sul suo paese natale...Assergi.

Ai figli e ai parenti di Eugenia, giungano le condoglianze dalla redazione di "Assergi Racconta".


Era la sesta nata di otto figli nella famiglia Vitocco, la sorella di Fabio e di Olga. Sposata con Salvatore Sacco, ha lasciato Assergi sessantaquattro anni fa, come ha sempre tunuto a precisare, soltanto fisicamente, perchè mentalmente e sentimentalmente, nononstante il correre all'impazzata di questo secolo, è rimasta sempre tra noi, tra quelle mura dove da bambina ha giocato, ha sognato, ha imparato a pregare, ha studiato e da dove è partita per l’America. Eugenia era la figlia di Domenico Vitocco e Franceschina Di Giandomenico, l'ostetrica, colei che ha assistito le nostre mamme e nonne alla loro nascita.
LA VOGLIAMO RICORDARE CON UN SUO SCRITTO PUBBLICATO LO SCORSO ANNO SUL NOSTRO SITO:


I Sentimenti e Ricordi di Un'emigrante

 - di Eugenia Vitocco -

Sono anziana, ma ciò non mi fa desistere dallo scrivere e così voglio trattare una storia tanto vissuta, quanto umana che ha riempito il mio cuore e la mia memoria con ricordi e sentimenti di una vita vissuta lontano dal nostro paese natio tra genti di varie nazionalità e diverse lingue, dove ho ed abbiamo realizzato tutto quello che abbiamo sognato lì nel nostro ASSERGI, ma che lui stesso non ha potuto offrirci. Il suo ricordo ci ha accompagnato sempre perchè maturato in noi stessi sin da quell'istante, quando aprimmo i nostri occhietti e vedemmo i nostri monti e ci facemmo un'immagine eterna di quel piccolo borgo che impossibilitato ad aiutarci ci ha lasciato andare augurandoci una vita di benessere e di dignità per noi e per le nostre future generazioni.

Ma devo dire la verità, non è stato cosi facile e piacevole viverlo come si pensa. La lotta per farcela è stata ardua, assidua smisurata. Si è pianto con una ragione e senza una ragione perchè un qualcosa, tanto grande ed amato non c'era più in noi; (la nostra patria) cio nonostante ce l'abbiamo fatta e ne siamo felicemente orgogliosi, rivivendo i nostri ricordi fatti nel silenzio della nostra infanzia ed adolescenza, quando abbiamo previsto (e sognato) un futuro migliore e sicuro che odiernamente abbiamo realizzato per noi e per le nostre famiglie, vivendo due vite, quella per alimentare tutti e noi stessi e l'altra notturna per placare il nostro spirito, emigrando mentalmente in senso inverso col riassunto dei nostri pensieri e ricordi di quei pacifici giorni trascorsi in te ASSERGI.
Abbiamo lottato rispellando due patrie con zelo e sentiti ringraziamenti per ambedue ma intimamente riconoscendo di non averne più una: quella vera che abbiamo perduto, emigrando.


                                                       L'ITALIA

La nostra mente può controllare le nostre sofferenze fisiche, ma il nostro fisico non riesce a controllare le nostre reazioni mentali. La nostra sofferenza mentale e spirituale si è maturata con essa e da se stessa col tempo e l'abbiamo vissuta senza palesare ad altri giustificazioni o rimpianti, perdurando in essa per sopravvivere non accusando niente e nessuno per questa scelta volenterosa ed emigrativa che noi stessi facemmo affrontandola.
Emigrando abbiamo scoperto noi stessi, il nostro io ed il nostro paese lasciato e perduto, ed abbiamo superato tutti gli ostacoli con orgoglio e coraggio e tanta forza e lieti della riuscita di quello che oggi siamo; degli integrati cittadini di questa terra tanto ospitale per tutti.


                                        GLI USA

Abbiamo pianto quando nei filmini su Assergi Racconta abbiamo visto la statua di ST. FRANCO in processione per le vie di Assergi; il nostro Santo colui che pregandolo ci ha spinto sempre incoraggiandoci a resistere nel nostro nuovo aggiornamento ed attuale.
Anche lui era un emigrante. Lasciò Roio, la sua famiglia e la sua gente, scegliendo l'eremitaggio sulle montagne di Assergi. Io chiedo sempre a me stessa: "ma come ha fatto a vivere in quella grotta cosi` sopraelevata e rocciosa e come ha potuto sopravivere al freddo dei nostri inverni?" Ho una risposta: "perchè credeva in Dio e in Gesù Cristo e così ce l'abbiamo fatta anche noi, con il suo esempio di vita santa, pregandolo con fede in Dio e Gesù Cristo ed esaudendoci tutte le nostre supplicazioni, incoraggiandoci a perdurare nel nostro aggiornare in terre lontane, dalla nostra ITALIA.
Grazie San Franco e grazie a te Assergi per averci dato le basi per la realizzazione di tutti quei sogni che facemmo nel silenzio e nella tua pace.

Eugenia Vitocco, USA

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo