MORSI DI POESIA - di Giuseppe Lalli

MORSI DI POESIA

 

 

 

 Prinavera dintorno

Brilla nell’aria,

e per li campi esulta

Sì ch’a mirarla

intenerisce il core.

Odi greggi belar,

muggire armenti:

Gli altri augelli contenti,

a gara insieme

Per lo libero ciel

il lor tempo migliore:..                                            

( G. Leopardi, Il passero solitario, 1835)

 

                                              

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta,

Così Proserpina lieve

Vedere piover sulle erbe,

Sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

 (Alda Merini, 1991)

                                             

L’eterno Leopardi e la luminosa Merini ! Che cosa si potrebbe dire a commento di questi versi che non fosse scarabocchio tra pennellate sublimi ? I veri poeti comunicano sempre da anima ad anima, in maniera che nulla si perda per strada. E può sentirsi poeta ciascuno di noi quando riproduce tra le pieghe della sua anima una scintilla della luce che ha ricevuto. Tanto basta a ravvivare i colori del suo vissuto, e svegliare l’artista che in lui sonnecchia…

Buona primavera !

Giuseppe Lalli

 



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